Riapre al pubblico la Cripta dei preti imbalsamati di Gangi. Fino al 15 settembre saranno fruibili, dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19, compatibilmente con le funzioni religiose, i sotterranei della chiesa di San Nicolò dove sono custoditi i corpi dei preti imbalsamati. "La nostra richiesta di aprire questo prezioso scrigno – ha detto il sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello – è stata accolta con entusiasmo dal vescovo di Cefalù Monsignor Vincenzo Manzella e dal parroco della chiesa di San Nicolò. Questo permetterà di visitare in religioso silenzio e raccoglimento la singolare sepoltura".
All'interno della cripta, infatti, si trovano le spoglie di un centinaio di sacerdoti. I corpi, molti perfettamente conservati, risalgono al ‘700 e sono simili a quelli esposti nelle Catacombe del convento dei frati Cappuccini di Palermo. La sepoltura dei Preti è un ambiente unico con le nicchie, mentre la sala imbalsamazione non è ancora fruibile. In quest'ultima trovano posto gli attrezzi e il tavolo, dove erano posizionati i cadaveri per l'essiccamento e l'asciugatura dei liquidi. Una antica pratica simile a quella utilizzata dagli egizi dove il defunto era trattato con particolari unguenti, bendato e rivestito con gli abiti talari. La testa, cerata per una migliore conservazione, era staccata dal corpo e fissata con un bastone. Sopra ogni nicchia, che custodisce le mummie, per il riconoscimento, vi è apposta una targhetta con nome, data del decesso e un sonetto, composto dall'abate e poeta gangitano, Giuseppe Fedele Vitale, che ne sintetizza l'operato durante la vita terrena.