Col Decreto Crescita è stato facilitato il contrasto all’evasione in campo turistico. La tassa di soggiorno è un contributo fisso, il cui costo varia da città a città, che gli albergatori e le strutture ricettive in genere richiedono agli ospiti per poi riversarle ai comuni. Possono istituire, con deliberazione del consiglio, la tassa di soggiorno a carico degli ospiti delle strutture ricettive situate sul proprio territorio, soltanto i comuni: capoluogo di provincia; le unioni di comuni; i comuni turistici; le città d’arte.
Il Decreto Crescita ha introdotto l’articolo 13-quater durante l’esame presso la Camera, recante le norme volte a contrastare l’evasione nel settore turistico-ricettivo. Viene infatti istituita una Banca dati delle strutture ricettive e delle locazioni brevi, che consiste nella creazione di un database condiviso tra ministero dell’Interno, Agenzia delle Entrate e Comuni e consente di arginare il fenomeno dell’evasione dal pagamento delle imposte sui redditi da locazione e della tassa di soggiorno.
Sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo saranno disponibili tutte le informazioni contenute nella banca dati, tra cui: tipologie (es. Hotel, B&B, motels ecc..); caratteristiche; ubicazione; proprietario.
In aggiunta, a ciascuna struttura ricettiva, sarà abbinato ad un codice identificativo tramite il quale l’amministrazione finanziaria potrà ricavare tutte le informazioni sulla struttura stessa.
I dati saranno comunicati automaticamente all’Agenzia delle Entrate, pertanto ogni comunicazione di offerta o promozione dovrà riportare il codice identificativo.
La Tassa di Soggiorno, prevista per le città di maggior interesse artistico-culturale, ha dei costi variabili. La tassa viene aggiunta al costo del soggiorno e non può essere da questo scorporata.
Il Decreto Crescita introduce una modifica sulla tassa di soggiorno dando la possibilità ai Comuni di verificare in maniera autonoma e diretta il corretto pagamento, da parte degli ospiti, della tassa di soggiorno. La consultazione avverrà in forma anonima e aggregata ma con strumenti evoluti sarà possibile ricavare importanti elementi di approfondimento.
In aiuto alla lotta contro l’evasione fiscale ci sono strumenti facili e intuitivi che permettono agli Enti di avere un controllo completo. Una eccellenza nel panorama è offerta da TravelTax , sistema già sperimentato al Comune di Catania, che agevola l’interazione tra la struttura ricettiva ed il Comune, fornendo così un monitoraggio puntuale su dichiarazioni e versamenti ricevuti. Il Comune etneo ha raggiunto sensibili risultati nel contrasto all’abusivismo in campo turistico incrementando notevolmente la base delle strutture ricettive censite e conseguentemente il gettito dalla tassa di soggiorno.
Il Decreto Crescita è chiaro: senza il codice identificativo non sarà possibile pubblicare le offerte di affitto. Chi non rispetterà queste disposizioni sarà esposto a sanzioni, come recita il Decreto “L’inosservanza delle disposizioni di cui al comma 7 comporta l’applicazione della sanzione pecuniaria da 500 euro a 5.000 euro. In caso di reiterazione della violazione, la sanzione è maggiorata del doppio.”