In un’intervista pubblicata dal settimanale britannico The Economist, il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci indica alcuni degli investimenti prioritari, da realizzare con il Recovery Fund, di cui l’Isola ha bisogno: un hub portuale che sia da sponda nel commercio di beni tra il Canale di Suez e il Mediterraneo; un aeroporto internazionale (“Malta, più piccola della meno estesa provincia siciliana, ce l’ha”, spiega il governatore); un sistema ferroviario moderno (“buona parte di quello siciliano è a binario unico o non elettrificato); un’autostrada sulla costa meridionale.
Il settimanale spiega che la lista dei progetti inviati a Roma dal governo siciliano prevede interventi su larga scala e tempi lunghi di realizzazione, in contraddizione con le indicazioni del Recovery Fund che privilegia investimenti “smart” e “green” da completare in fretta. E sottolinea la tesi dell’econimista Vincenzo Provenzano, docente all’Università di Palermo, il quale si dice preoccupato dagli obiettivi del governo siciliano, ritenuti troppo ambiziosi.
Il settimanale ricorda che la burocrazia siciliana è “notoriamente indolente” e ricorda che il 70% dei fondi europei dovrebbe essere impegnato entro il 2022 e il restante 30% entro l’anno successivo, mentre le somme devono essere spese non oltre il 2026.
https://www.economist.com/europe/2020/11/28/sicily-is-desperate-for-the-eus-cash