“La mia giunta regionale ha stanziato in questi giorni ulteriori 10 milioni per fare in modo che durante le festività Natalizie, chi parte o chi arriva in Sicilia ottenga lo sconto del 50% sul prezzo del volo. Vale anche per i siciliani non residenti nell’Isola per ragioni di lavoro. È evidente che si tratta di un provvedimento forte, tampone, che consentirà di non essere surclassati sulla logica del caro voli”. Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, parlando in diretta a Tgcom 24, del caro voli. “Mi auguro – prosegue – che sia l’ultima volta in cui siamo costretti a farlo. Speriamo di eliminare questo scandalo perché è inaccettabile che ciò accada, nel 2024. Sono risorse pubbliche che potrebbero essere utilizzare per altri fini, che vengono stornate, per destinazioni di carattere sociale”, aggiunge Schifani. “Ci auguriamo che il decreto Urso abbia il suo effetto, conferendo più potere all’Antitrust. Noi abbiamo convinto una terza compagnia a volare sulla Sicilia e questo ha determinato la rottura di un cartello. Purtroppo la Regione siciliana – prosegue – non ha poteri di controllo sui prezzi dei voli. Anzi, su nostra sollecitazione, è stato adottato il decreto Urso che consente all’Antitrust di poter intervenire in casi anomali. Servirà un provvedimento più forte e spero che il governo nazionale ne studi uno ancor più rigoroso, dando all’Antitrust più poteri. Ci ritroviamo, come ogni anno, dinanzi a uno scandalo”, conclude Schifani.
Intanto, Federconsumatori lancia l’ennesimo allarme, questa volta per le vacanze di Pasqua. “Una famiglia siciliana di due adulti più un neonato voleva tornare in Sicilia in coincidenza delle vacanze scolastiche di Pasqua 2025, ipotizzando una partenza il 17 aprile e un ritorno dieci giorni dopo. Inserendo queste date, volare da Bergamo Orio al Serio a Trapani Birgi già oggi, 157 giorni prima della partenza, con Ryanair costa 730 euro. Atterrando a Comiso, con Aeroitalia, la nostra famiglia spenderebbe invece 630 euro”, dice il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa, sottolineando che la prenotazione con larghissimo anticipo “non basta per risparmiare, perché l’algoritmo delle compagnie aeree sa già quali saranno i giorni caldi e, ben prima che i posti in aereo vengano effettivamente prenotati, alza i prezzi alle stelle”. Per Federconsumatori “servono misure urgenti”. “Il rischio, se la politica nazionale e regionale non interverranno a breve per risolvere la questione in modo strutturale, aumentando l’offerta e favorendo l’entrata nel mercato anche altre compagnie – osserva La Rosa – è che si venga a creare una vera e propria “tassa di ricongiungimento” per le famiglie dei siciliani che vivono e lavorano al Nord Italia.