Maggiore autonomia finanziaria, incentivi per veicoli a basso impatto ambientale, valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio edilizio esistente, linee aeree e collegamenti marittimi per garantire la continuità territoriale con la terraferma. E ancora sistemi di smaltimento locale dei rifiuti per ridurre i costi di trasporto e dunque la Tari che pagano i cittadini.
Sono alcuni dei punti contenuti nel disegno di legge quadro sulle Isole minori, elaborato dal M5S all’Ars, primo firmatario Giampiero Trizzino, che è stato illustrato nel corso dell’Assemblea generale dei sindaci delle Isole minori (Ancim) a Roma.
La Sicilia, infatti, è stata la prima regione d’Italia a depositare, già nella scorsa legislatura, il primo ddl sulle Isole minori e lo ha ripresentato anche all’inizio della nuova.
All’incontro organizzato nella sede dell’Ancim hanno preso parte oltre al presidente dell’Ancim Mario Corongiu e la presidente del comitato tecnico dell’Ancim Giannina Usai, anche i deputati nazionali del M5S Giorgio Trizzino e Giuseppe Chiazzese, componenti della commissione Affari sociali della Camera e la senatrice del M5S Vilma Moronese, presidente della commissione Ambiente di Palazzo Madama, prima firmataria di un ddl quadro sulle Isole minori.
“Questo provvedimento – ha detto Giampiero Trizzino, che ha auspicato che il testo cominci presto il suo iter in commissione Ambiente dell’Ars – punta a dotare di contenuto il principio di insularità. Abbiamo già depositato all’Ars il ddl e nei giorni scorsi il Parlamento ha anche approvato una mozione per spingere il Governo a ottenere il riconoscimento della condizione di insularità che spiana la strada all’abbattimento dei costi delle tratte marittime, aeree e ferroviarie, rendendo più accessibili i collegamenti, e che consentirebbe la creazione di misure di fiscalità di vantaggio istituendo le Zes”.