venerdì, 22 Novembre 2024

Il dialogo nell’area Med viaggia sulla Rotta dei Fenici per un turismo di motivazione

Una nuova strategia per il turismo culturale dei Paesi euro-Mediterranei parte dall’Italia, e precisamente da Puglia e Sicilia, e coinvolge Italia, Francia, Spagna, Grecia, Malta, Tunisia, Palestina, Croazia, Cipro, Libano. Mentre è già stato avviato il dialogo con Portogallo, Albania e Slovenia per questi nuovi “turismi” che portano i visitatori dentro le case degli abitanti, a contatto con chi vive la quotidianità fatta di tradizioni e culture secolari.

È questo uno dei punti cardine del XII Dialogo Euromediterraneo sulla Rotta dei Fenici che si è concluso a Bari dove esperti si sono dati appuntamento, in occasione dell’Assemblea annuale internazionale dell’Itinerario, per parlare di turismo. Un incontro che si è concluso con la firma di un documento programmatico – la Dichiarazione di Bari – che sono pronte a sottoscrivere le Regioni Sicilia e Puglia e a cui seguiranno le firme di altri Paesi come Libano, Cipro, ma anche Galizia, Melilla e tante altre realtà territoriali pronte a una nuova riflessione sulla promozione territoriale.

Per Antonio Barone, direttore Rotta dei Fenici, “occorre passare da un turismo di destinazione ad un turismo di motivazione – dunque turismo responsabile, compatibile, esperienziale, creativo, accessibile, di comunità – usando modalità operative di autocertificazione delle destinazioni e dei percorsi, in linea con i principi della Convenzione di Faro sul valore del patrimonio culturale per la società”.

Oltre alla Dichiarazione di Bari, un altro risultato è l’accordo di collaborazione tra le Regioni Puglia, Sicilia e Galizia, nonché le delegazioni degli 11 Paesi presenti a Bari, che permetterà di cooperare alla valorizzazione degli attrattori culturali legati al tema delle Antiche Civiltà Mediterranee, ad itinerari marittimi e subacquei lanciati dall’assessorato al Turismo della Regione Sicilia e dalla Soprintendenza del Mare della stessa regione, diretta all’epoca da Sebastiano Tusa.

 

 

 

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