venerdì, 22 Novembre 2024

Il turismo siciliano perde un pilastro fondamentale, il cordoglio di amici e colleghi

Continuano a pervenire in redazione i sentimenti di cordoglio da parte di Colleghi e Amici per la morte di Mario Bevacqua, storico titolare della Trimondo Viaggi e tra i fondatori di Fiavet Sicilia. Bevacqua, che ricopriva anche l’incarico di presidente internazionale della UFTAA (United Federation of Travel Agents Associations). Clicca qui per leggere la news con il ricordo di alcuni operatori siciliani.

Da Gianfranco Giovanna Balsamo a Giorgio Pittalà passando per Gianluca Manenti, presidente della Confcommercio Sicilia, e ancora Francesco Frisella che definisce Bevacqua un “pilastro del turismo siciliano” mentre Gaetano Cavallaro, della segreteria di Fiavet Sicilia, scrive “caro Presidente, ti ricorderò sempre con grande affetto” e invece Giovanni Ruggeri si dice certo “che ora stai lavorando al turismo spaziale”.

Tanti altri commenti sui social accanto al ricordo di un caro e fraterno amico, Piero Piergiovanni, direttore Atahotels, che ci fa piacere pubblicare perché rappresenta un quadro di vita vissuta tra colonne del turismo che nella legittima difesa dei rispettivi interessi, si ritrovavano accomunati dal conseguire un obiettivo comune e su quello costruivano un rapporto di fiducia e di stima reciproca: “Mario era stato molto vicino al ‘nastro di partenza’ molti anni addietro a causa del male che lo aveva colpito proprio sulla faccia e dal quale con la bravura dei Medici e la sua abnegazione ne era uscito colpito ma non distrutto. In quel periodo mi trovavo ancora ad Acireale ed avevo così avuto la possibilità di essergli accanto con l’amicizia che ci legava. Amicizia che era nata da una violenta litigata scaturita da un diverbio nel lavoro: nel 1986 ero entrato a far parte della Società ATAHOTELS, in qualità di dirigente del settore vacanze. Fra le strutture affidatemi ne avevo cinque nella zona di Messina-Catania: il Capotaormina, il San Domenico di Taormina, il Naxos Beach, l’Excelsior di Catania e il Sigonella Inn. Avendone altri in zone montane, marine e climatiche, dopo una attenta valutazione avevo deciso di spostare il direttore del Grand Hotel et de Milan di Salsomaggiore al San Domenico di Taormina. Per dare importanza alla nuova conduzione ero andato a Taormina per il cambio delle consegne. Poco dopo il mio arrivo, il Capo Ricevimento mi informò che era giunto in hotel il Presidente dei Lions di Catania, Mario Bevacqua, per trattare una cena speciale in onore del Governatore del Distretto. Anche io appartenevo al Club essendomi trasferito da Pieve di Cadore a Bologna. Mi adoperai per fare il possibile nel creare un menù all’altezza della visita: chiesi al Maitre ed allo Chef di mettersi a disposizione e tutto si svolse perfettamente almeno fino al momento nel quale si trattò di fissare il costo per persona. Bevacqua mi disse la sua disponibilità che rappresentava circa il 50% di quanto io ritenevo fosse necessario e, fu così, che sorse una diatriba piuttosto accesa: la mia rigidezza fu interpretata in un modo che non lasciava presagire una conclusione facile. Dopo scambi verbali al limite della decenza, decisi di dare un piccolo aiuto alla trattativa e, finalmente, la cosa andò in porto! La festa fu un autentico successo e Mario se ne ricordò sempre: anche a distanza di tempo. Da quel momento la nostra collaborazione non ebbe più termine, almeno fino a quando negli anni recenti abbiamo avuto l’opportunità di vederci molto più raramente. Al telefono però non abbiamo mai rinunciato a sentirci. La sua scomparsa mi rattrista duplicemente: tutti perdiamo un professionista di altissimo livello e, in molti, un amico vero e sincero. Che il suo Spirito ci sia di aiuto e il nostro ricordo per lui imperituro”.

Un sentimento di gratitudine arriva infine da parte di Gino Campanella: “Mario Bevacqua è stato per gli agenti di viaggi un grande animatore della politica turistica. La sua formazione sociale, sindacale, associativa e professionale l’ha messa disposizione del mondo turistico. Grazie Mario – conclude Gino Campanella – per aver contribuito nei diversi incontri telefonici, alla mia formazione turistica”.

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