Un forte senso di responsabilità ma anche tanto disorientamento tra gli imprenditori del ricettivo e gli operatori turistici siciliani, alle prese con il tentativo di dare delle interpretazioni a delle direttive generali che lasciano ampio margine alla discrezionalità e alla libera interpretazione. E’ il caso dei tanti gruppi di turisti arrivati in Sicilia prima della dichiarazione dello stato di emergenza che ha determinato lo sconvolgimento di orari e chiusure dei musei e dei luoghi d’intrattenimento.
Infatti, nonostante gli annullamenti ancora ci sono gruppi di turisti che si trovano in Sicilia con tour programmati di difficile effettuazione. “Non è che in questo momento pensiamo al turismo – spiega Anna Maria Ulisse della Ulisse – ma ai clienti che sono in giro in Sicilia e sono sotto la nostra responsabilità, quale risposta ufficiale possiamo dare loro?”. Ed in tema di gruppi, i turisti sono privi di certificazione mentre gli autisti e le guide che li accompagnano sono in giro “per motivi di lavoro”.
L’ultimo disagio in ordine di tempo lo segnala la Cassata Travel che ha curato un gruppo di 16 turisti australiani che avevano deciso di fare un giro della Sicilia, in attesa d’imbarcarsi il prossimo 16 marzo a Palermo a bordo della MSC, che nel frattempo ha annullato la tappa palermitana. “Il gruppo soggiorna attualmente a Trapani – spiega il direttore commerciale, Nicola Cassata – e siamo addivenuti alla determinazione di rimpatriare il gruppo nel groviglio delle interpretazioni e con il grande limite dei voli”. Avere delle direttive più precise o delle interpretazioni univoche sarebbe stato utile anche per rasserenare gli animi di persone che gioiosamente avevano deciso di visitare la Sicilia.
Analogo il punto di vista di Francesco Miranda della Sicilvision alle prese con ben 10 gruppi nell’area di Taormina che poco alla volta e con non poche difficoltà stanno riproteggendo anche per i voli, le cui ultime partenze sono per domani. “Peccato – aggiunge Miranda – un mese che sulla carta ci dava 51 gruppi per circa 1.500 persone ed un fatturato di circa 800 mila euro che si sono dissolti alla velocità della luce mentre sin da adesso continuano ad arrivare le disdette per aprile”.
E comincia a chiudere anche qualche albergo di Palermo. “Abbiamo preso questa decisione – spiega Giovanni Di Giovanni, proprietario dell’Hotel La Torre – per ottimizzare le risorse umane ed in attesa di avere chiari i provvedimenti governativi di sostegno alle imprese, anche se il problema principale rimane quello della liquidità, essendosi totalmente bloccati i flussi di denaro”.
Intanto chiudono gli alberghi di Agrigento (vedi link), mentre gli operatori sono pressati tra le esigenze degli operatori e quelle dei voli. “Al momento – spiega Dario Ferrante di Tour Plus – non essendoci una linea comune da parte degli hotel, ci sono ancora prenotazioni in piedi. Noi, ad esempio, avremmo un cliente in arrivo domani… e altri dopo qualche giorno. Nessuno cancella ufficialmente, dato che – se le strutture alberghiere non sono ufficialmente chiuse – non avrebbero diritto al rimborso senza penali. La richiesta è chiara: CHIUDETE LA DESTINAZIONE, altrimenti non abbiamo alcun appiglio per potere bloccare gli arrivi (anche sparuti) di turisti. Vero che le compagnia stanno chiudendo i collegamenti, ma non tutte”.