Palermo, stop a nuovi esercizi pubblici a tutela del centro storico

The Praetorian Fountain by Francesco Camilliani (Fountain of Shame, 1574) in Palermo, Sicily, Italy


Via libera all’applicazione della “Legge Franceschini” da parte della Giunta di Palermo dopo una lunga serie di incontri e consultazioni con associazioni di categoria, residenti e commissione consiliare competente.

Adesso, in fase sperimentale ed in alcune aree strategiche della città, non sarà più permessa l’apertura di nuovi esercizi pubblici, di vicinato alimentare e distributori automatici per “preservare il patrimonio artistico, culturale e identitario”, garantendo, così, l’obiettivo di una “maggiore qualità della vita per residenti e visitatori, contrastando fenomeni come l’overtourism e il degrado commerciale”.

In particolare, i divieti riguarderanno l’area del centro storico dei quattro mandamenti, esclusa via Roma e la parte alta di via Maqueda dai Quattro Canti alla Stazione centrale, via Sant’Agostino e via Bandiera.

“Questa delibera – ha detto l’assessore alle Attività produttive, Giuliano Forzinetti – è stata adottata in conformità con le disposizioni nazionali a tutela dei centri storici e si inserisce in un più ampio piano di regolamentazione volto a contrastare il fenomeno della massificazione commerciale e a salvaguardare il tessuto urbano, incentivando, così, tutte le attività compatibili con il contesto storico e architettonico”.

“In questo modo – commenta il sindaco Roberto Lagalla – si proteggerà l’identità del nostro centro storico, garantendo un equilibrio tra le esigenze commerciali e la tutela del patrimonio culturale. Vogliamo evitare il rischio di una progressiva omologazione e incentivare attività che siano realmente sostenibili e rispettose della storia e della tradizione della nostra città”.

La fase sperimentale di questo provvedimento sarà di diciotto mesi, tempo necessario – fanno sapere dall’assessorato alle Attività produttive – per “verificare con associazioni di categoria, residenti e operatori economici gli effetti della misura e valutare eventuali ulteriori correttivi, nonché interventi a supporto del commercio di qualità”.