(di Toti Piscopo) E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge n. 18 del 17 marzo che contiene il testo integrale del decreto “Cura Italia”, di cui abbiamo dato notizia ieri, mentre copia integrale della Gazzetta si può scaricare a questo link, definito, almeno nella parte che riguarda gli operatori turistici, piuttosto insufficiente.
L’attenzione è dunque rivolta al prossimo decreto legge, in cui dovrebbero confluire anche i fondi europei, preannunziato per aprile ed in cui, a detta del ministro Dario Franceschini, sono previsti provvedimenti onnicomprensivi per tutti i soggetti imprenditoriali del settore turismo e cultura, come abbiamo anticipato ieri su travelnostop.com.
Ed in tale attesa, già ieri sera sul nostro giornale online (vedi news), hanno fatto sentire la propria voce, Confturismo la quale ritiene “fondamentale intervenire su liquidità per le imprese e incentivare i consumi della domanda interna ad esempio introducendo una detrazione straordinaria sulle imposte agli italiani che faranno vacanze in Italia per il 2020 e il 2021 che più che compenserebbe il costo per l’erario della detrazione stessa.
Mentre Vittorio Messina, presidente Confesercenti Sicilia e presidente nazionale di Assoturismo rilancia, sempre su travelnostop.com: “se si vuole intervenire con efficacia si deve dare vita ad un fondo d’emergenza per il settore implementando le misure relative agli affitti, e al credito”.
Di rilievo già ieri sera l’intervento del Presidente di Unioncamere Sicilia, Pino Pace che, in una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha voluto illustrare e rappresentare due punti nodali (vedi news): “Occorre aumentare del 50% gli attuali affidamenti bancari alle imprese e alle famiglie – scrive tra l’altro il presidente Pace nella lettera – con la garanzia dello Stato ed evitare la segnalazione alla centrale rischi per coloro che, nel periodo di emergenza individuato, dovessero sforare gli affidamenti. Si tratta di due proposte semplici, chiare e dirette che possono davvero aiutare le imprese e le famiglie in una fase così delicata e allarmante”.
Mentre si cerca la soluzione per fronteggiare l’emergenza sanitaria, quella economica marcia su un binario parallelo nella convinta speranza che “tutto andrà bene” anche se la strada, almeno per questo 2020 sarà tutta in salita.