‘Archi d’Estate 2025’, l’arte si fa architettura sociale a San Biagio Platani
08 Agosto 2025, 10:25
Fino al 20 agosto 2025, San Biagio Platani riafferma la sua identità di laboratorio di arte condivisa con “Archi d’Estate 2025”, la manifestazione che porta in scena installazioni di arte effimera, collocate lungo il Corso Umberto I, realizzate con tecniche e materiali della tradizione. Un percorso che reinterpreta il patrimonio degli Archi di Pasqua in chiave contemporanea, senza spezzare il legame con le proprie origini.
Le installazioni esposte sono il risultato di una call pubblica rivolta alle realtà del terzo settore, che hanno risposto proponendo interventi artistici capaci di affrontare e declinare temi di rilevanza sociale, intrecciando creatività e impegno civile. Gli Archi, realizzati con intrecci di canne, salici e mosaici di pane e legumi, sono il simbolo di una tradizione che unisce rito, abilità manuale e spirito comunitario.
Oggi “Archi d’Estate” è il cuore pulsante di “RiGenerAzioni Archi di Piano 2030”, progetto di rigenerazione culturale e urbana sostenuto dal Bando Borghi del Ministero della Cultura (PNRR), che sta ridisegnando l’identità del paese, trasformandolo in un laboratorio permanente di creatività condivisa, inclusione sociale e sviluppo sostenibile.
“Gli Archi d’Estate sono il risultato di un processo che coinvolge la comunità tutto l’anno – spiega il Sindaco, Salvatore Di Bennardo –. Non è un evento che inizia e finisce, ma un percorso continuo in cui tradizione, creatività e cittadinanza attiva si fondono per generare nuove opportunità. San Biagio Platani non è più solo il paese degli Archi di Pasqua, ma un modello riconosciuto di come l’arte collettiva possa rigenerare un territorio”.
L’edizione 2025 accoglie installazioni nate da questo cammino di co-creazione. La coffa monumentale “Sicilia intra na coffa” custodisce la memoria agricola locale; il teatrino “Lu cuntu di pani e di pupi” mette in dialogo il pane artistico con l’epica dei Pupi siciliani; “Himne à la vie” celebra la maternità come simbolo di rinascita; “La foresta delle farfalle” trasforma una scalinata in un inno alla pace per i bambini vittime della guerra. “NinphArt” reinterpreta in chiave contemporanea la tradizionale ninfa, simbolo ricorrente degli Archi, trasformandola in un’icona di identità e accoglienza.
Accanto ai nuovi interventi, ritornano alcune delle opere realizzate nell’edizione 2024, come “Lu carretto siciliano”, che celebra la cultura popolare locale, e il “Mappamondo a spigolo vivo”, una riflessione sulle ferite sociali del nostro tempo: discriminazioni, violazioni dei diritti umani e le sfide etiche dell’intelligenza artificiale. L’installazione “Red shoes for life”, dedicata alla lotta contro la violenza di genere, continua a segnare con la sua presenza silenziosa l’impegno della cittadinanza per i diritti delle donne.
La rigenerazione di San Biagio Platani si estende oltre le installazioni artistiche. In contrada Montagna è stata attivata un’area camper multiservizi, mentre il recupero delle storiche mandrie rurali ha restituito al territorio nuove aree picnic e spazi per la socialità. Nel cuore del paese, la trasformazione coinvolge gli spazi dell’Anfiteatro comunale, in corso di rifunzionalizzazione. La notizia più attesa è la riapertura a breve, dopo oltre 15 anni di chiusura, della Biblioteca Comunale, luogo simbolo della cultura sanbiagese.