Vie dei Tesori a Ragusa: dalla Prefettura alle aree archeologiche
24 Ottobre 2025, 10:53
6 dicembre 1926, Ragusa diventa capoluogo di provincia, staccandosi da Siracusa; e si decide di edificare un Palazzo del Governo adeguato, fastoso, costoso. Sarà possibile scoprire i maestosi affreschi in Prefettura ancora domani (sabato 25 ottobre) dalle 15 alle 18: un’occasione da non perdere in questo secondo weekend delle Vie dei Tesori a Ragusa, e se si vuole approfondire, si può raggiungere la chiesa dell’Ecce Homo per le altre opere di Cambellotti.
Le Vie dei Tesori sta ottenendo un successo straordinario già nel primo fine settimana, con la gente in coda per entrare nei cunicoli del rifugio antiaereo sotto il municipio che il Comune ha restaurato e reso percorribile; o per ammirare il chiostro restituito del convento di Santa Maria di Gesù, l’unico rimasto intatto dopo il terremoto del Val di Noto. È delicatissimo, elegante, Pietro Germi vi volle girare “Divorzio all’italiana” nel 1961.
Ma sono tutti i siti ad essere imperdibili: a partire da quelli archeologici nel territorio della vicina Santa Croce Camerina, visitabili soltanto questo weekend, quindi il sepolcro ipogeo della Grotta delle Trabacche (che già da solo merita il viaggio), il misterioso Mezzagnone (forse chiesa bizantina, forse mausoleo islamico o ancora bagno termale) e il villaggio bizantino di Kaukana. Ritornando a Ragusa, troverete le antiche mappe e le carte di questi siti nella collezione Zipelli da Sicilia Antiqua.

Torniamo a Ragusa: ecco le misteriose Latomie di Cava Gonfalone, restituite alla città dopo tre anni; il delicato giardino segreto e privato, e il teatrino di Palazzo Donnafugata, Santa Maria delle Scale con il racconto della “dormitio virginis”; le cripte di Santa Maria dell’Itria, il campanile della Cattedrale (è l’ultimo weekend); l’Antico Mercato tra i pupi tradizionali (domani alle 16 si dipingerà una cartolina “siciliana” e domenica alle 16, si potrà realizzare la propria marionetta di carta ispirata ai paladini, sempre con l’aiuto del mastro carrettiere Damiano Rotella). E ancora, Palazzo della Cancelleria con le gigantografie del 1975 di Giuseppe Leone; il Giardino ibleo, il nobile palazzo Arezzo di Trifiletti o i mascheroni barocchi di Palazzo Cosentini (dove sia domani che domenica alle 18 vanno in scena le storie travagliate di Furor & Thánatos, follia e morte, spettacolo scritto e diretto da Pino Migliorisi per Maniacreativa); l’elegantemente antiquato Circolo di conversazione; o, fuori porta, il giardino del Castello di Donnafugata.
Tra i luoghi del tutto inconsueti merita una visita il Museo Obsculta voluto dalle monache (non dimenticate l’affaccio dalle “gelosie” della clausura) o la wunderkammer di Casa Museo Appiano, creata dall’organista Salvatore Appiano.