Non c’è accordo sull’apertura dei musei nei festivi e si va verso la chiusura dei siti culturali. Dalla riunione al dipartimento regionale dei Beni culturali è arrivata una fumata nera in merito alla possibilità di trovare un accordo per derogare al limite annuo di un terzo dei festivi durante i quali i regionali possono lavorare, limite previsto dal contratto.
Il Sadirs, per voce di Peppino Salerno e Pippo di Paola, ricorda che “sono ancora fermi i pagamenti delle indennità delle 2019, spettanze dovute per i sacrifici fatti, e non si può chiedere continuamente ai lavoratori uno sforzo senza alcuna retribuzione”. In tutto sono circa 700 i lavoratori in attesa di indennità che in media si aggirano tra 3 e 4 mila euro. “Peggio ancora – dice il Sadirs – non solo questi lavoratori hanno garantito l’apertura dei musei la domenica e i festivi lo scorso anno senza ricevere un euro di indennità aggiuntiva, ma sono pure accusati di essere fannulloni. Questo è il risultato di una politica fallimentare dell’assessorato e del governo nonostante la disponibilità e la buona volontà del personale, che ha sempre lavorato con coscienza e nell’interesse della pubblica amministrazione. Evidentemente tutto questo non è stato compreso”. Il Sadirs quindi ribadisce che “fino a quando non si avranno notizie certe, non firmeremo nessun nuovo accordo”.