Sono stati aggiudicati i lavori per il recupero e la riqualificazione di Borgo Bonsignore a Ribera, nell’agrigentino. Le opere, finanziate dalla Regione Siciliana con 2,2 milioni di euro, saranno avviate entro ottobre.
“E’ l’inizio – commenta il governatore Nello Musumeci – della prima di quattro riqualificazioni che dà seguito a una norma votata dall’Ars nel 2014 e rimasta inattuata. Un recupero non solo dell’identità culturale e di un patrimonio vincolato, ma anche un investimento per il turismo legato alla campagna”. I lavori, che consentiranno il ripristino dell’impianto originario, prevedono anche la realizzazione di uno spazio culturale in cui sarà raccontata, attraverso antichi filmati dell’Istituto Luce e fotografie d’epoca, la storia e la vita della borgata.
Il Borgo Bonsignore – inaugurato nel 1940 e realizzato dall’Ente nazionale per la colonizzazione del latifondo in collina, a 13 chilometri da Ribera – è uno dei primi otto borghi rurali messi in cantiere in Sicilia con l’obiettivo di favorire la piccola proprietà contadina e combattere il latifondo. Il progetto prevedeva la presenza di un medico, una levatrice, un ufficiale d’ordine e due guardie con attribuzione anche di fontanieri, tutti con obbligo di residenza. Gli abitanti, che al momento al momento dell’inaugurazione erano appena un centinaio, in pochi anni salirono a seicento. La struttura urbanistica è costituita da un insieme di edifici disposti attorno a un’unica piazza quadrata, parzialmente chiusa da portici e dominata dalla torre del littorio, su cui si trovano anche la chiesa con la canonica, il dispensario medico, la scuola, gli uffici dell’ente di bonifica e del podestà, la trattoria, l’ufficio postale e la caserma dei carabinieri. La chiesa presenta decorazioni con vetri colorati e affreschi realizzati dal pittore futurista Alfonso Amorelli, originario di Sambuca di Sicilia, mentre le formelle in terracotta che decorano la trattoria e la scuola sono opera dell’artista Salvatore Alberghina.