A San Giovanni Gemini il primato delle donne centenarie
29 Agosto 2025, 10:24
Nei borghi dei Monti Sicani, nel cuore della Sicilia, raggiungere e superare i 100 anni non è più un’eccezione, ma quasi una normalità. San Giovanni Gemini rappresenta un caso di studio emblematico. Su una popolazione di appena 7.474 abitanti, il piccolo centro conta ben 6 centenari, con 522 persone che hanno oltrepassato gli 80 anni e 119 che hanno oltre i 90 anni. L’aspetto più singolare, riguarda la predominanza femminile: la maggior parte di questi “immortali” sono donne che continuano a essere il cuore pulsante della comunità.
Le anziane del borgo sono vere custodi della memoria collettiva. A 102 anni impastano ancora il pane seguendo ricette ancestrali, a 105 anni si dedicano agli orti e preparano conserve tramandando gesti millenari.
“Le nostre anziane sono il tesoro più prezioso che possediamo”, ha detto il sindaco Dino Zimbardo.
Il segreto risiede in un perfetto equilibrio tra alimentazione mediterranea, movimento quotidiano e solidi legami sociali. Le ultracentenarie hanno mantenuto per decenni abitudini nutrizionali basate sull’olio extravergine delle varietà autoctone Nocellara e Biancolilla, sui cereali antichi come il grano russello, sui legumi coltivati secondo metodi tradizionali e sulle verdure fresche.
La loro vitalità non dipende solo dalla nutrizione. Queste signore hanno conservato un ruolo centrale nel tessuto familiare e comunitario. La loro energia non è passiva: rimangono protagoniste attive della vita locale, guardiane di un patrimonio culturale che trascende la semplice sopravvivenza.
Gli studiosi dell’Università di Palermo, coinvolti nell’iniziativa, definiscono questi centri sicani come un “laboratorio naturale” per comprendere i meccanismi dell’invecchiamento. La supremazia femminile nella durata della vita sembra collegata al ruolo storico delle donne come responsabili dell’alimentazione domestica e della conservazione delle tradizioni gastronomiche.
Oltre venti manifestazioni compongono la “Rete per la Valorizzazione Agroalimentare dei Sapori Sicani”, dove ogni luogo diventa punto di osservazione privilegiato per comprendere perché la dieta mediterranea, qui preservata nella sua forma originaria, continui a destare interesse negli ambienti accademici internazionali.
Questo il programma autunnale delle “Vie del cibo della lunga vita”:
Il 23 settembre a Cammarata in calendario la “Guastedda a facci di vecchia: l’impasto della memoria”. Questo non sarà una semplice degustazione, ma un autentico viaggio nel tempo attraverso l’antico pane locale che da secoli accompagna la quotidianità delle famiglie sicane.
Ottobre sarà interamente consacrato all’oro liquido del territorio: l’olio extravergine di oliva. Dal 24 al 26 ottobre Lucca Sicula ospiterà la XXVI edizione de “L’olio, principe della dieta mediterranea sicana”, trasformando il piccolo centro in un palcoscenico all’aperto dove maestri oleari, produttori e degustatori professionali faranno conoscere ai partecipanti le varietà autoctone.
Contemporaneamente, Castronovo di Sicilia accoglierà il “Castrum Food Fest”. A novembre la Festa di La Guastedda di San Martino, a Montedoro (11 novembre).
L’appuntamento più atteso sarà quello del 22 e 23 novembre a Ribera, dove si celebrerà “L’arancia di Ribera DOP, regina della dieta mediterranea”. Questo incontro rappresenterà un vero omaggio al frutto simbolo del territorio.
Il calendario si chiuderà con il “Sicani Expo Olio” del 20 e 21 dicembre a Palazzo Adriano. In questo suggestivo borgo, reso celebre dal film “Nuovo Cinema Paradiso”, l’iniziativa metterà in vetrina l’intera filiera dell’oro verde sicano.