La Sagra del Mandorlo in Fiore di Agrigento; la Sagra del cannolo di Piana degli Albanesi e la Festa di Sant'Anastasia di Motta Sant'Anastasia sono le tre manifestazioni siciliane premiate tra le 34 che hanno ottenuto il riconoscimento "Patrimonio d'Italia per la tradizione" ideato dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, per valorizzare quegli eventi che si sono distinti a livello nazionale per la capacità di mantenere vivo il folklore del proprio territorio, adeguando le rappresentazioni tradizionali al mutamento dei tempi, nel rispetto degli animali e dell'ambiente, e incentivando la partecipazione di turisti e visitatori.
La Sagra del Mandorlo in Fiore è una tradizione popolare nata per festeggiare l'anticipo della primavera con il rifiorire dei mandorli. Nasce nel 1934 a Naro, paese della provincia di Agrigento vicino al capoluogo, con l'intento di pubblicizzare i prodotti tipici della Sicilia. Il momento più significativo della Sagra, infatti, è sempre l'accensione della fiaccola dell'amicizia davanti al Tempio della Concordia, a seguito di una passeggiata molto suggestiva, al tramonto, nella Valle dei Templi.
La Sagra del cannolo si articola in incontri culturali ed enogastronomici, workshop, convegni e dibattiti che vedono protagonista, naturalmente, il cannolo, degustato in abbinamento ai prodotti agroalimentari ed enologici siciliani di qualità. Il cannolo vanta secoli di storia, ma pare che la sua nascita sia avvenuta a Caltanissetta, l'antica "Kalt El Nissa", "Castello delle donne", sede di numerosi harem saraceni. I cannoli di Piana sono i più noti di Sicilia.
Nel XIX secolo le due classi sociali di Motta, gli operai e gli artigiani da un lato e i contadini dall'altro, costituirono due Partiti: i "Maestri" e i "Campagnoli", che, a sua volta nel 1883 si scisse e nacque quello "Panzera". La funzione principale dei partiti era quella di rendere omaggio alla Patrona del paese: Sant'Anastasia, la cui ricorrenza ricadeva il 25 Dicembre, ma dai paesani venne spostata al 23-24-25 Agosto, perché in quel tempo i raccolti dei campi facilitavano il reperimento dei fondi occorrenti per la festa. Successivamente i Partiti si chiamarono "Rioni".