mercoledì, 8 Maggio 2024

Una strada del vino tra Malta e le isole siciliane

La cara e vecchia vigna salverà suolo isole mediterranee e diversificherà la proposta turistica

Salvare i terreni dall'erosione del suolo impiantando la vite. La vecchia e cara vigna per ritornare a fare i contadini, fieri di coltivare una terra troppo spesso abbandonata frettolosamente. Da Malta a Linosa, da Pantelleria e Gozo: isole del Mediterraneo protagoniste assolute di un progetto che vuole sviluppare ed incrementare le fonti di reddito eco-sostenibili, alternative al turismo balneare prevalentemente estivo, scommettendo tutto sull'agricoltura.
Promed, Italia Malta 2007-2013, ideato dall'Istituto regionale Vini e Oli di Sicilia (Irvos), punta a sviluppare nuovi percorsi turistici, mettendo al centro degli obiettivi la realizzazione di una nuova strada del vino nel Mediterraneo, attraverso la riscoperta delle vigne autoctone e il lavoro dei vignaioli isolani. Il vino, dunque, scudiero del territorio e volano per diversificare in un futuro prossimo la proposta turistica.
Dopo le tappe di presentazione di Pantelleria e Linosa, una delegazione dell'Irvos, con in testa il direttore generale Dario Cartabellotta, qualche giorno fa, ha partecipato, a Malta, al seminario di promozione del progetto Promed, dal titolo "Protezione dell'ambiente nelle isole del Mediterraneo attraverso la valorizzazione di un sistema colturale arboreo". Un'occasione per toccare con mano lo stato dell'arte di un progetto che conta su un finanziamento di un milione 370 mila euro, nell'ambito del Fondo sviluppo regionale europeo, fondi comunitari all'85% e fondi statali al 15%. E soprattutto per degustare in anteprima assoluta le varietà di vino prodotte grazie all'intesa fra viticoltori maltesi, ministero delle Risorse agricole maltese ed Irvos. Finalmente si valorizzano l'eccellenza e le capacità, beni rari a dire il vero in Sicilia, di una pubblica amministrazione in grado di portare avanti una collaborazione internazionale di elevato livello scientifico, con ricadute certe sulle economie locali.
"Stiamo aiutando i maltesi, ma anche i vignaioli di Pantelleria e Linosa, a riscoprire il loro vino – ha spiegato Dario Cartabellotta – ogni territorio ha fattori identitari e siamo convinti che bisogna legare il vino al territorio. Il vigneto è fondamentale per contenere l'erosione, i vitigni dunque non soltanto come fattore di mercato, ma anche di protezione ambientale e di diversificazione dell'offerta turistica. Una strada del vino che colleghi le isole siciliane a quelle maltesi – ha proseguito il direttore generale dell'Irvos – fare in modo che sia possibile coniugare la storia e la cultura al vino per creare un'attrattiva diversa. Quello che stiamo facendo a Malta è stato possibile grazie alla sapiente e proficua collaborazione – ha aggiunto Cartabellotta – tra ricercatori siciliani, l'assistenza tecnica sul posto e i proprietari delle vigne che si sono dimostrati aperti e disponibili, mostrando grande fiducia".
Malta e Gozo abbracciano con entusiasmo i ricercatori e gli esperti siciliani convinti che l'incremento del verde con il ritorno alla vigna, la salvaguardia dei muretti a secco, la razionalizzazione dell'impiego delle risorse idriche e la capacità di realizzare prodotti ad alto reddito può permettere lo sviluppo di nuovi percorsi turistici.
Di Malta, molti apprezzano il mare cristallino, davvero bellissimo, tipico delle isole. Poi ci sono gli amanti del Casinò, che partono apposta per la "puntatine" nel week-end, tanti altri coniugano mare e gioco. I giovani del Mediterraneo e i russi vanno ad imparare l'inglese. Ma è facile apprezzare anche tante piccole cose. Davvero tante fanno parte della cultura inglese, altre sono il mix di cultura araba, europea e, perché no, anche siciliana. Molte possono apparire banali, come l'efficiente servizio di trasporto pubblico locale. Viaggiare per tutto il giorno sugli autobus pagando due euro e sessanta, con tanto di aria condizionata, sembra eccezionale se guardiamo all'inefficienza dei bus cittadini di certe città italiane, soprattutto del Sud. Attraente la movida di Saint Julian, molto interessante il progetto dell' "archistar" italiano Renzo Piano per la realizzazione dei nuovi spazi all'ingresso del centro di La Valletta. E che dire della delicatezza del Kannolo maltese, tanto raccomandato e appositamente gustato (siamo andati a cercarlo di proposito, ndr) nella pasticceria Busy Bee (30, Ta' Xbiex), una delle più storiche di Msida. Cialda bella spessa e croccante, un po' più piccolo di quello siciliano. Ricotta freschissima non troppo dolce, lavorata grezza quindi corposa, ma con un gusto delicato e senza gocce di cioccolato. Punte guarnite con granella di nocciole. Una piacevole sorpresa.
Un buon bicchiere di rosso Gellewza o di chardonnay Girgentina potrebbe presto diventare la nuova occasione per un viaggio diverso a Malta. I vignaioli maltesi ci credono molto. Presto al milione e più di visitatori l'anno si potrebbero aggiungere gli intenditori ed appassionati del calice di gusto. Italia-Malta: un mare di occasioni: cin cin. (Roberto Ginex)

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