Sono circa 50 le aziende turistiche siciliane che hanno firmato la lettera che domani mattina verrà portata all'assessorato regionale al Turismo sulla questione dei gettoni di presenza, troppo alti, richiesti dalla Regione per partecipare alle prossime fiere di settore.
"In un momento di crisi come quello che attraversa il settore – spiega Loredana Badalamenti di Globest, tra le promotrici dell'iniziativa – prevedere una quota di partecipazione alle fiere così elevata significa agevolare solo le grandi imprese. Inoltre ci piacerebbe che l'assessorato scegliesse con maggiore cura e attenzione le fiere a cui partecipare. Perché, se dice di puntare sulle fiere specialistiche, poi l'assessorato non considera alcune fiere veramente interessanti che potrebbero aprirci a nuovi mercati e invece continua a puntare solo sul segmento del turismo archeologico? Non capiamo, poi, aggiunge – il senso di questa partecipazione alla fiera di Istanbul, dal 9 al 12 febbraio, considerata la mancanza di voli diretti tra Sicilia e Turchia, e l'assenza a importanti fiere specialistiche tedesche visto che da sempre la Germania è tra i nostri mercati di riferimento. E' assurdo che per le fiere su cui non abbiamo alcun interesse commerciale, come Istanbul o Palermo, non si richiede nulla mentre per andare a Berlino ci si chiede 400 euro ad azienda e per Rimini addirittura 800 euro".
La lettera firmata tra gli altri anche da Agriturist, Discovering Sicily, Dimensione Sicilia, Acqua Marcia, Virtus Viaggi, verrà consegnata nelle mani di Roberto Lanza, dirigente dell'assessorato regionale al Turismo.
Questo movimento spontaneo, al di là delle valutazioni economiche e delle fondate richieste, mette in luce due aspetti. Il primo è lo scollamento tra chi opera in prima linea e le associazione di categoria, che questo disagio non hanno colto tempestivamente e non lo hanno rappresentato. L'altro riguarda l'assessorato che potrebbe ottimizzare il proprio investimento prestando maggiore ascolto a chi opera direttamente e in prima linea sui mercati internazionali. Gli operatori turistici sono delle naturali antenne sul territorio ed è forse sufficiente aumentare la sensibilità per captare i segnali positivi che periodicamente vengono lanciati.