venerdì, 22 Novembre 2024

Madonie tra mega villaggi e turismo esperenziale

Il progetto di sviluppo turistico del territorio al centro dell’Open Forum di sabato a Castelbuono

Un territorio unico per una vacanza insieme naturalistica, culturale e balneare dove è possibile fare in un'unica giornata un'escursione in montagna a 1700 metri e il bagno al mare. Sono le Madonie il cui progetto di sviluppo turistico è stato al centro dell'Open Fourm "Turismo in Comune – I sindaci delle Madonie per una comune strategia di marketing". Un progetto in cui convive il turismo relazionale ed esperenziale e quello di massa che predilige i mega villaggi turistici.
Anche perché, come sostiene Stefano Polizzotto, capo segreteria tecnica Presidenza Regione Sicilia, il territorio madonita ha dei vantaggi sui competitor. "Le strutture faraoniche, le grandi opere non sono sempre produttive, molto spesso hanno danneggiato i territori in Sicilia. Qui invece il territorio è ancora vergine, il tessuto dei nostri centri storici è tutto intatto. Oggi abbiamo un punto di vantaggio perché il turista cerca un altro tipo di turismo, più vicino alla natura".
Parole a cui fanno eco quelle di Magda Culotta, sindaco di Pollina. "Pollina, con il Villaggio Valtur, è stata interessata da un turismo di massa che non ha portato nulla al turismo del Comune. I turisti che soggiornavano al villaggio non conoscevano neanche il centro storico dal Paese, stavano chiusi solo li dentro. Adesso invece, si è passati ad un turismo di tipo relazionale-integrato. A Pollina, ad esempio, abbiamo organizzato il Festival degli Artisti di Strada, che nell'ultima settimana di agosto in 2 giorni porta a Pollina circa 7 mila turisti. Non abbiamo dove mettere tutte queste persone, ma se lavorassimo tutti insieme, se potessimo metterci in rete tutti troverebbero vantaggio da queste iniziative". 
Tanto più che in questo momento il territorio deve affrontare delle vere e proprie emergenze: dai problemi del Club Med di Cefalù ai 150 posti di lavoro a rischio del villaggio Valtur di Pollina. E ancora il ripascimento delle spiagge e la rivalorizzazione di Piano Battaglia. "Non è possibile che ci vogliono 15 anni per fare una gara alla Provincia. Troviamo altri sistemi, dobbiamo assolutamente ripristinare quegli impianti sciistici" ha detto Polizzotto della Presidenza Regione Sicilia.
E alle soluzioni, per la parte che gli compete, sta già lavorando Rosario Lapunzina, sindaco di Cefalù. "Cefalù è il punto di riferimento del territorio: una perla incastonata in un gioiello chiamato Madonie. Il mio progetto è creare un nuovo circuito turistico con Madonie e il sito archeologico di Himera. Stiamo lavorando perché Cefalù si riappropri di quella centralità che la sua storia le impone. E in questo contesto non possiamo perdere l'investimento di Club Med di oltre 50 milioni di euro per la realizzazione di un villaggio 5 Tridenti. E' importante che Club Med ritorni a Cefalù".  
Anche se c'è chi, come Vito Patanella, presidente Distretto Turistico Pesca Turismo e cultura del mare, suggerisce di creare al posto del Club Med, un'attrazione diversa, come un parco marino. "Domani potrebbe fruttare ben di più di un 5 tridenti Club Med che non potrà mai essere competitivo con le strutture degli altri paesi mediterranei dove con 350 euro ti offrono volo e pacchetto tutto incluso. Non facciamo l'errore fatto a Gela quando si costruì il polo petrolchimico e si distrusse una bellissima spiaggia".
Dal canto suo, Filippo Dolce, componente CdA Distretto Turistico di Cefalù e dei Parchi delle Madonie e di Himera, propone di mettere a disposizione dei bus gratuiti che consentano di promuovere il turismo domestico, ad esempio portando un cittadino di Cefalù a conoscere l'entroterra di Castelbuono e viceversa. "Basta spendere soldi per piattaforme e app che non portano a nulla di concreto" ha detto.  
Gigi Mangia, presidente Commissione Turismo e Cultura Cciaa Palermo, ha invece spronato le imprese del territorio ad investire. "Il Festival Jazz di Castelbuono può diventare un grande progetto, secondo solo a quello dell'Umbria. Ma perché succeda anche le imprese devono investire. E in questo territorio si può fare. Perché è in un territorio sano, pulito e multi-attrattivo, uno dei più belli di Italia".

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