“Si preannuncia un’estate da record per il turismo siciliano”. Lo preannuncia sui suoi canali social il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. “Secondo le stime del Centro studi e ricerche per il Mezzogiorno (Srm) – sottolinea – quest’anno le presenze in Sicilia potrebbero toccare i 14 milioni. Tra i motivi di questa scelta, la grande ricchezza della nostra Isola tra storia, arte, cultura, mare e natura. Sono sicuro che sapremo accogliere nel migliore dei modi le tante persone che arriveranno. Il nostro obiettivo deve essere quello di migliorare ancora di più l’offerta dei servizi, perché il turismo può essere una grande leva per creare sviluppo e benessere”.
E stamattina il governatore siciliano ha aggiunto un altro post a commento di questa foto del piazzale di Birgi
“L’aeroporto di Trapani-Birgi oggi. Era un deserto quando siamo andati al governo della Regione. Oggi è tornato ad essere attivo e trafficato, con tanto beneficio per il territorio. Orgoglioso del nostro lavoro!”.
Le previsioni di Musumeci sono confortate dalle parole di Giovanni Ruggieri, docente di Economia del turismo e presidente dell’OTIE, Osservatorio sul turismo delle isole europee che intervistato da La Repubblica ha dichiarato: “Nel 2019 la Sicilia vendeva oltre 15 milioni di notti, con una stagionalità più ampia da aprile a novembre inoltrato. La perdita negli anni della pandemia è stata di oltre il 60% ma adesso siamo tornati a quei livelli record e se la stagione si allunga fino a ottobre supereremo quei dati. Inoltre i nuovi investimenti fatti nel settore alberghiero in Sicilia hanno dato i frutti sperati: Rocco Forte, Adler, Four seasons registrano il tutto esaurito a luglio e agosto, accogliendo un turismo di lusso e internazionale”.