venerdì, 15 Novembre 2024

Tassa soggiorno a Siracusa, Albergatori Riuniti confermano no

Mai concordata l’applicazione della tassa con organizzazioni politiche o associazioni di categoria

Anche a Siracusa si fa sempre più acceso il dibattito sull'istituzione della tassa di soggiorno. Nel corso dell'ultima seduta del Consiglio comunale di lunedì scorso, è emersa la disponibilità delle categorie produttive a recepire la nuova tassa, ma con la proposta di destinarne il 30% a favore di attività finalizzate alla promozione turistica e di una rinmodulazione dell'ammontare della tassa nella fase transitoria. Due le proposte: o 1 euro per tutte le strutture a prescindere dalle tipologie, o 1,20 euro per i 4/5 stelle, e 0,60 per tutte le altre.
Ma gli albergatori riuniti di Siracusa, in una nota, confermano il loro no assoluto all'istituzione della tassa di soggiorno. "Gli Albergatori Riuniti – si legge – non hanno mai concertato e concordato con organizzazioni politico-sindacali ne tantomeno con le associazioni di categoria alcuna architettura che consentisse l'accettazione e l'applicazione della tassa di soggiorno nel comune capoluogo. Gli albergatori hanno solo e sempre indicato  uno scenario di disservizi indegno per una città dichiaratamente turistica. Abbiamo avanzato da anni alcune richieste all'attuale amministrazione comunale, alcune delle quali da poter attuare senza che la stessa ne abbia un costo finanziario come ad esempio la regolamentazione del sistema ricettivo extralberghiero con urgenti e serrati controlli per debellare l'abusivismo di centinaia di strutture ricettive abusive. Solo chiacchiere e promesse. Noi siamo pronti chiudere le nostre strutture di città in bassa stagione così come già avviene a Taormina che rappresenta la principale destinazione siciliana competitor di Siracusa e a cui non vogliamo assolutamente dare il vantaggio come destinazione ‘tax free'.
Noi siamo pronti a presidiare ancora una volta l'aula consiliare per far prevalere le nostre ragioni a tutela dei nostri ospiti a cui non possiamo chiedere di pagare una tassa ingiusta senza garantire loro i minimi servizi dovuti".

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