La regione si candida a diventare sede di un distretto tecnologico per la conservazione e il restauro del patrimonio artistico e culturale di livello internazionale. Il punto di partenza è il progetto St@rt (Scienze e tecnologie per il patrimonio artistico, archeologico e architettonico), nato con l’accordo di programma con i ministeri dell’istruzione e dell’economia e presentato alla 16° edizione del Salone del restauro, svoltosi nei giorni scorsi a Ferrara. Grazie al progetto è già stata recuperato il bronzo etrusco dell’Arringatore e altri interventi sono in corso su “L’ultima cena” del Vasari e sulla “Resurrezione” di Piero Della Francesca. L’idea alla base del progetto è quella di costruire un polo di competenze nel campo della tutela dei beni culturali che possano confluire in un laboratorio pubblico-privato: hanno già aderito tra gli altri istituti del Cnr di Firenze, l’Opificio delle pietre dure, il Laboratorio di fisica nucleare di Sesto fiorentino, la Scuola superiore di Sant’Anna di Pisa.