Le Dolomiti si presentano in questi giorni sotto una spessa coltre di neve, ma la stagione sciistica è conclusa e gli impianti sono chiusi. Sulle montagne, popolate fino all’altro giorno da sciatori e snowboarder, ora regna il silenzio assoluto.
“Tra dicembre e febbraio in alcune zone dell’Alto Adige abbiamo registrato solo il 20-30% delle precipitazioni della media pluriennale -spiega Dieter Peterlin, meteorologo provinciale – Particolarmente secchi sono stati i mesi di dicembre e gennaio. Febbraio è stato nella media, ma non ha più inciso sostanzialmente sul bilancio finale”.
In linea con la tendenza degli ultimi anni, le temperature sono state oltre le media, tranne gennaio che è stato più freddo di quello degli anni passati. Quando ormai nessuno l’aspettava più, la neve è comunque arrivata. Nei giorni scorsi in alcune zone dell’Alto Adige è caduto oltre 1 m di neve e ieri si sono aggiunti altri 10-30 cm a mille metri di quota.
Dolomiti Superski ha chiuso la stagione con il giro d’affari in leggera crescita (+1,5%), anche se qualche centro sciistico importante del consorzio, come la val Badia e la val Gardena, ha registrato un lieve calo da attribuire all’ondata di caldo d’inizio aprile ed alle vacanze di Pasqua, che quest’anno sono cadute molto tardi. L’innevamento artificiale è considerato l’assicurazione sulla vita del turismo invernale, soprattutto sul versante meridionale delle Alpi. La giunta provinciale di Bolzano ha infatti modificato le misure per sviluppare i comprensori sciistici, intervenendo su grandi imprese e bacini idrici multifunzionali. Anche i grandi centri sciistici locali in futuro potranno essere incentivati con contributi in conto capitale per un importo massimo di un milione di euro, vale a dire un aiuto che può arrivare fino all’80% della somma di investimento ammessa di 1,25 milioni.