Federalberghi Perugia, dati turismo poco incoraggianti
Piccola crescita rispetto al 2009 ma non tale da scongiurare crisi


È un miglioramento incerto e non omogeneo quello registrato dal turismo umbro, che vede addirittura un segno 'meno' per i fatturati. È quanto è emerso dai dati presentati dalla Federalberghi della provincia di Perugia. Il confronto con l'analogo periodo del 2009 evidenzia un modesto +4,23% negli arrivi e un +1,94% nelle presenze. I comprensori di Assisi, Perugia, della Valnerina, di Spoleto hanno mostrato le performance migliori, riacquisendo così un ruolo di traino per l'intero movimento turistico regionale. La rilevazione condotta a luglio ed agosto su un campione di alberghi nell'ambito del Progetto Benchmarking, realizzato da Federalberghi-Confcommercio in collaborazione con la Camera di commercio di Perugia e Confidustria Perugia, conferma l'esiguità della risalita evidenziata dai dati regionali del primo semestre. In luglio l'occupazione delle camere nelle strutture alberghiere è risultata in piccola crescita rispetto al 2009, stazionaria nel mese di agosto. Un'ulteriore indagine a campione, condotta in questi giorni da Federalberghi, ribadisce la modestia della 'ripresina' estiva, con una maggiore presenza di turisti italiani provenienti soprattutto da Lazio, Puglia, Campania, Lombardia e qualche segnale incoraggiante per quanto riguarda gli stranieri, rappresentati soprattutto da inglesi, statunitensi, e francesi. "Anche se in alcuni periodi l'andamento del 2010 è leggermente migliore del 2009, non possiamo considerare confortanti questi dati – ha detto Vincenzo Bianconi, presidente provinciale Federalberghi – non solo per la l'esiguità e sporadicità del saldo positivo, ma soprattutto perché essi sono collegati ad un parallelo abbassamento complessivo del ricavo medio per camera rispetto al 2009".

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