venerdì, 19 Aprile 2024

Courmayer, albergatori scrivono alla futura amministrazione

Associazione è disponibile a collaborare ma nel rispetto del proprio programma

“A Courmayeur non si può più concedere altra terra a nessun tipo di sfruttamento edilizio o commerciale”. È quanto afferma l’Associazione degli albergatori di Courmayeur che in una nota denuncia come “da alcuni decenni ormai, gli amministratori pubblici hanno trascurato tale vocazione naturale a favore della tutela di altri interessi”. L’Associazione ha elaborato un documento con i punti chiave per un progetto di sviluppo turistico da condividere con la prossima amministratore comunale. “Ribadiamo – scrivono gli albergatori – la piena disponibilità dell’associazione Albergatori di Courmayeur a collaborare con la prossima amministrazione comunale. Partendo dal presupposto che vengano accettati i punti del documento”.
Tra i punti messi in evidenza dall’Associazione c’è il maggiore coinvolgimento della stessa “nelle decisioni che verranno prese in ambito turistico e urbanistico”. Altra richiesta è rendere vincolanti le decisioni del Tavolo del Turismo, la creazione di un Convention Bureau che si occupi della programmazione e calendarizzazione di una stagione congressuale nelle nei periodi meno turistici e un chiarimento sul ruolo del CSC per trasformarlo “in un braccio operativo dell’Assessorato al Turismo”.
Sul lato della commercializzazione, gli operatori ricordano che “la licenza dell’Incoming è ancora attiva ma non operante. Inoltre, vogliono “un collegamento con il comprensorio sciistico di La Thuile. Per quanto riguarda l’estate, gli albergatori chiedono un progetto “legato a eventi sportivi e culturali oltre che ad una revisione del piano dei trasporti per limitare l’uso delle auto private. Tra le richieste anche strutture “per accogliere i dipendenti delle nostre attività e la possibilità di sviluppare servizi consociati con individuazione di aree o meglio di zone già urbanizzate/edificate dove andare a creare questi servizi”. Infine, richiesta di abbassare l’Imu per le attività produttive allo 0,45% (oggi è allo 0,76%), di detassare i garage delle stesse e di rivedere la tassa di soggiorno, prevedendo delle esenzioni per periodi lunghi, tariffazioni unificate e di utilizzare i proventi per servizi turistici dedicati. L’Associazione chiede per le strutture alberghiere lo ‘Status di Pubblica utilità’ e la conseguente riduzione dei costi fissi delle strutture alberghiere.

 

 

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