L’Enac ha dato il via libera al piano di sviluppo per l’Aeroporto di Verona, con investimenti previsti per 134 milioni ed un obiettivo di 5,6 milioni di passeggeri entro il 2030, più che raddoppiati rispetto ai 2,59 milioni del 2015. A renderlo noto la società di gestione Catullo, che ha acquisito l’area su cui sorgerà la nuova torre di controllo, che sarà realizzata a spese dell’Enac.
Catullo gestisce anche l’aeroporto di Brescia Montichiari dopo un contenzioso con Sacbo, l’Aeroporto di Bergamo che ha avviato un percorso di integrazione con Sea (Milano). Insieme agli aeroporti di Venezia e Treviso (Marco Polo), lo scalo di Verona-Brescia gestisce nel Nord Est un traffico complessivo di 13,7 milioni di passeggeri e 90mila tonnellate di merci, collegando 115 città in 45 Paesi.
“L’aeroporto di Verona e Brescia vive un momento di crisi senza precedenti”, commenta Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Liberalizzazioni dei Trasporti (Onlit), secondo il quale “il traffico è sceso del 7% nello scalo veronese a fronte di una crescita media del 5% a livello nazionale”. “Confrontando Verona con gli altri aeroporti del Nord Italia – aggiunge Balotta – vediamo che Bergamo fa registrare un +19%, Bologna +5%, Treviso +6% e Venezia +4%”.
A suo avviso “il futuro della Catullo dall’ingresso di Save è di pesante ridimensionamento strutturale a vantaggio di Venezia”.