venerdì, 8 Novembre 2024

Tassa soggiorno, a Venezia equivale a 8% entrate tributarie

Il Cesdoc misura impatto tassa nei capoluoghi veneti

La tassa di soggiorno del Comune di Venezia ammonterebbe al +8% delle entrate tributarie se la fosse stata applicata in tutto il 2010. Un valore destinato a salire fino quasi al 27% se si escludesse il gettito del Casinò Municipale. I dati emergono dallo studio del Cesdoc, Centro Studi dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia che analizzano l'impatto economico dell'introduzione della tassa nei capoluoghi veneti. La ricerca ha analizzato dati sui flussi turistici dell'anno scorso. Attualmente sono 2 i comuni capoluogo del Veneto che adottano questa imposta, Venezia, dove è in vigore dal 24 agosto, e Padova, dall'1 settembre. A Venezia l'importo della tassa varia in base alla stagionalità, all'ubicazione della struttura ricettiva e in base alla tipologia di esercizio ricettivo. "I costi delle città turistiche sono di gran lunga maggiori di quelli di una città normale – sottolinea Massimo Da Re, coordinatore del Cesdoc – Con la tassa di soggiorno, non solo i capoluoghi, ma anche le piccole città turistiche e d'arte del Veneto, spesso con poche finanze a disposizione per la promozione, possono investire nuove risorse per mantenere alta l'offerta qualitativa dei propri territori".
Se Padova avesse applicato la sua tassa lungo tutto il 2010 avrebbe avuto introiti per 2.387.024 euro di cui 2.265.119 derivanti dagli esercizi alberghieri e 121.095 provenienti dagli extralberghieri. La tassa di soggiorno del capoluogo euganeo non fa differenze fra zone e non risente della stagionalità, ed incide soltanto per circa il 2% delle entrate tributarie.
Passando ai capoluoghi regionali senza tassa di soggiorno, la città di Belluno in riferimento alle sue 69.237 presenze nel 2010, di cui 49.901 presenze negli esercizi alberghieri e 19.336 presenze negli esercizi extralberghieri avrebbe incassato con la tariffa  di Venezia 162.492,35 euro, mentre con quella padovana 139.055,50 euro. Rovigo, che nel 2010 ha registrato nei suoi esercizi 78.037 presenze, di cui 61.923 negli esercizi alberghieri e 16.114 negli esercizi extralberghieri avrebbe avuto un introito pari a 152.643,86 euro con la tariffa veneziana e 152.735 con quella padovana. Treviso, i cui flussi nel 2010 hanno segnato 249.969 presenze, di cui 187.671 negli esercizi alberghieri e 62.298 negli esercizi extralberghieri, applicando la tariffa di soggiorno veneziana, avrebbero ottenuto 557.051,74 euro, 521.658 euro nel caso di applicazione della tariffa padovana. A Vicenza, su una base di 377.833 presenze nell'anno scorso, di cui 302.239 negli esercizi alberghieri e 75.594 negli esercizi extralberghieri avrebbe avuto un introito di 840.524,33 euro applicando la tassa di soggiorno veneziana e di 800.054,50 con la tariffa padovana. Infine, Verona che con le sue 1.391.698 presenze nel 2010, di cui 984.251 negli esercizi e 407.447 negli esercizi extralberghieri avrebbe avuto con la tariffa veneziana un introito di 2.873.530,72 euro, 2.611.279,50 euro con la tariffa padovana.

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