venerdì, 26 Aprile 2024

Influencer australiana accusa menù veneziano di essere ‘patriarcale’ ma per esercenti è ‘galanteria’

Un sistema patriarcale che impone alle donne il ruolo di ‘mantenute’, anche a tavola. È l’accusa rivolta da Abbie Chatfield, conduttrice radiofonica e star televisiva australiana, dopo aver sperimentato durante la vacanza a Venezia una cena nel lussuosissimo hotel affacciato sulla laguna dove aveva preso alloggio. L’influencer spiega di essersi trovata in un ristorante ‘boujee’, termine gergale per definire un locale frequentato dall’alta borghesia. “Il mio menu non ha prezzi – accusa – Io non ho i prezzi ma il mio compagno sì”.  Alla donna è stato portato quello che viene definito il menu di cortesia, che mostra solo la lista delle pietanze, mentre all’accompagnatore è toccato quello completo di tariffe.  Cosa ha mandato Chatfield su tutte le furie: “ma ti pare? – si sfoga sui social – Sono io il breadwinner (capofamiglia)”.
L’influencer parla di una vera e propria discriminazione nei confronti delle donne: “il patriarcato – accusa – colpisce ancora”.
A prendere le difese del ristorante veneziano è il presidente dell’ Associazione pubblici esercizi, Ernesto Pancin. “Questa è la città dell’amore – minimizza – e quindi anche del romanticismo, del corteggiamento e della galanteria”. Meno diplomatico il commento di Arrigo Cipriani, patron dell’Harry’s Bar: “Se un uomo lasciasse pagare il conto alla fidanzata sarebbe imbarazzante – sentenzia – Nei miei locali non esiste il menu di cortesia ma se ci fosse non andrebbe certo presentato alla donna: è giusto che lei abbia ben chiara la cifra, spesso molto alta, che il suo accompagnatore pagherà per trascorrere quella serata”.

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