venerdì, 20 Dicembre 2024

Vicenza e dintorni, buoni i flussi del turismo ma vince il ‘mordi e fuggi’

Secondo la Confcommercio Vicenza, l’estate 2016 ha avuto pochi acuti per il comparto turistico di Vicenza e delle località di montagna. Vicenza conferma un turismo ‘mordi e fuggi’ con arrivi, soprattutto di stranieri. Se si tratta di gruppi organizzati la permanenza in città si allunga di qualche notte, generalmente perché Vicenza si offre come base ideale ed anche più economica avendo vicine tutte le più gettonate località del Veneto.

“Gli operatori confermano una realtà evidente da sempre: senza eventi di richiamo, come lo sono state ad esempio negli scorsi anni le mostre in Basilica targate Goldin, Vicenza rimane meta turistica interessante, ma alla quale si dedica giusto il tempo per ammirare le principali opere palladiane. Il sogno, invece – commenta Ernesto Boschiero, direttore di Confcommercio Vicenza – è vedere finalmente superata la logica delle esigenze e delle strategie frammentate, attraverso la realizzazione di precisi programmi di sviluppo che diano un ruolo primario e strutturale al turismo. Palladio non basta per parlare di turismo in città. Servono programmi che accompagnino la crescita del comparto e diano valore a uno dei pochi segmenti della nostra economia in grado, in questa fase, di creare occupazione e sviluppo”.

Stessa situazione nelle licalità di montagna con molto movimento in termini di arrivi, soprattutto nelle giornate di bel tempo, ma turismo mordi e fuggi, con soggiorni negli alberghi di pochi giorni giorni.

Secondo Confcommercio Vicenza l’andamento delle presenze nelle località di montagna vicentine  resta più o meno invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma gli ospiti tendono sempre più a ricercare una vacanza ‘esperienziale’.

“Quest’anno – continia Boschiero – Asiago e le zone del Pasubio hanno positivamente avvertito il richiamo turistico legato al centenario della Grande Guerra. L’Altopiano ha invece richiamato, più di altri anni, coloro che vogliono conoscere le proprie origini, in quanto figli o nipoti di migranti che nel dopo guerra hanno lasciato la montagna per cercare fortuna all’estero.  Diversa la situazione per Recoaro che paga il conto dell’apertura in ritardo della stagione delle terme, con un calo delle presenze per i soggiorni di una o più settimane. Invece, cresce con buoni ritmi il turismo escursionistico.

In generale –conclude – albergatori e gli operatori avvertono la necessità di una maggiore promozione e commercializzazione dell’offerta. La qualità dell’accoglienza turistica locale è buona, dato che molti turisti tornano di anno in anno. Ma per far di più servono maggiori strumenti e risorse, sia per organizzare eventi di richiamo, sia per una promozione turistica più efficace e coordinata”.

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