giovedì, 25 Aprile 2024

La pizza è pronta ad entrare nel patrimonio Unesco

Sono state consegnate a Giovanni Puglisi, presidente della Commissione italiana Unesco, le oltre 200mila adesioni raggiunte dalla petizione per chiedere l’inserimento dell’Arte della Pizza nella ‘Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità’. A renderlo noto Coldiretti, che ha aderito alla campagna lanciata sulla piattaforma Change.org dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e dalla fondazione UniVerde dell’ex ministro dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio.   

“Il riconoscimento dell’Unesco ha un valore straordinario per l’Italia che è il Paese dove più radicata è la cultura alimentare e la pizza rappresenta un simbolo dell’identità nazionale – ha affermato Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti – è chiaro che garantire l’origine nazionale degli ingredienti e le modalità di lavorazione significa difendere un pezzo della nostra storia, ma anche la sua distintività nei confronti della concorrenza sleale”.

Secondo Coldiretti, quasi due pizze su tre (63%) “sono ottenute da un mix di farina, pomodoro, mozzarelle e olio provenienti da migliaia di km di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori. Troppo spesso – conclude Moncalvo – viene servito un prodotto preparato con mozzarelle ottenute non dal latte, ma da semilavorati industriali, le cosiddette cagliate, provenienti dall’est Europa, pomodoro cinese o americano invece di quello nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi al posto dell’extravergine italiano e farina francese, tedesca o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale”.

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