Nonostante la ripresa del turismo a Roma e nel Lazio, i numeri ancora non raggiungono quelli pre-Covid. Gli stipendi dei lavoratori del settore sono sempre più bassi, specie per le donne, e aumenta il precariato. Alta anche la percentuale di irregolarità nelle imprese e cresce il numero di infortuni sul lavoro. È quanto emerge dalla
ricerca Eures sulla “qualità della filiera e centralità del lavoro nell’offerta turistica” presentata durante un convegno
della Uiltucs di Roma e Lazio.
Secondo il rapporto, la regione è scesa al sesto posto a livello nazionale per il numero di presenze turistiche dopo il
Veneto, il Trentino Alto Adige, la Toscana, l’Emilia Romagna, la Lombardia e la Puglia. Se nel 2019 erano circa 40 milioni, ad oggi, secondo le stime disponibili, si aggirano intorno a 35 milioni annue per il periodo 2022-2023.
Il contributo che il settore apporta alla regione, considerando l’intera filiera, è rilevante e si attesta tra il 7% e il 9%. Analizzando i dati Infocamere al 31 marzo 2023 sono in totale 50.892 le imprese del turismo registrate nel Lazio, pari al 9% del totale regionale. Si tratta per l’82,4% di imprese dei servizi di ristorazione, per il 12,8% di attività di
alloggio e per il 4,8% di agenzie di viaggi/tour operator. Il 76% di queste imprese è concentrato nella città di Roma.
Ma i dati sulle retribuzioni nel settore non fanno ben sperare e segnalano una graduale precarizzazione. Nel 2021 – ultimi dati disponibili – la retribuzione lorda media annua dei lavoratori dipendenti del turismo si attesta nel Lazio a 8.343 euro – nel 2015 era di 11.265 euro – risultato di lavoro discontinuo o irregolare. Il valore scende inoltre a 7.590 euro tra i lavoratori della ristorazione. Rilevanti differenziali si rilevano anche in base al genere, con valori medi pari a 8.942 euro per gli uomini contro 7.708 per le donne.
Riguardo i rapporti di lavoro, si attesta come nel periodo dal 2015 al 2021 sia scesa la percentuale dei lavoratori
dipendenti con contratti stabili dal 76,9% al 66,8%, mentre risulta in forte crescita la percentuale di quelli con contratti a termine, passata dal 19,5% al 27,3%.
Per quanto riguarda la formazione scolastica mirata, nel Lazio sono circa 77 le strutture che offrono questo tipo di
percorso di studio e sono circa 8 su 100 i giovani che le scelgono. Un’indagine di AlmaDiplomi riporta un’elevata occupabilità per i diplomati in tali materie, con un tasso che si aggira intorno al 53,7% a un anno dal diploma, fino al 65,3% a 3 anni dal titolo. Nonostante i dati confortanti però, si attesta anche che l’11% lavori al nero e quasi uno su due ottenga un contratto part-time.
Un fronte preoccupante riguarda le numerose situazioni di irregolarità delle imprese di alloggio e ristorazione. Su 863 strutture ispezionate dall’Ispettorato Nazionale sul Lavoro, il 75,5% sono irregolari. Nel 2021 erano il 65%.
Infine, il primo trimestre del 2023 segnala un’impennata nel numero di infortuni sul lavoro nel turismo, cresciuti del 56,4% rispetto al primo trimestre 2022, a causa della progressiva ripresa della domanda turistica.