domenica, 17 Novembre 2024

Si accelera su affitti brevi, verso decreto legge: ma è polemica

Accelerata sugli affitti brevi. E così mentre la ministra del turismo Daniela Santanchè si trovava in missione tra Cina e Corea, ha iniziato a circolare uno schema di decreto-legge (e non più di disegno di legge) con le disposizioni urgenti per la disciplina delle locazioni di immobili a uso abitativo per finalità turistiche che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere già sul tavolo di uno dei prossimi Consigli dei ministri.

Le novità più grandi c’erano state nell’aggiornamento tra la versione di fine maggio a quella circolata a inizio settembre (vedi news) ma in questa nuova versione ci sono delle nuove limature. Una di queste è che “il contratto di locazione per finalità turistiche avente ad oggetto uno o più immobili ad uso abitativo, nei comuni capoluoghi delle città metropolitane non può avere una durata inferiore a due notti consecutive, fatta eccezione per l’ipotesi in cui la parte conduttrice sia costituita da un nucleo familiare con almeno tre figli”. Rimane dunque il Minimum Stay di due notti nei comuni capoluoghi delle città metropolitane (per i soggiorni di una notte, quindi, l’unica soluzione possibile sarà ricorrere alle strutture ricettive tradizionali) ma si reintroduce la variabile delle famiglie numerose.

Il limite di appartamenti che lo stesso proprietario può destinare all’affitto breve è confermato a due. Al di sopra la locazione è considerata un’attività economica e, quindi, il proprietario deve aprire la partita Iva. Confermati anche il Cin, Codice identificativo nazionale, e gli obblighi di dotazioni di sicurezza, anti incendio e per il monossido.

“Esprimiamo apprezzamento per un Governo che finalmente ha deciso di mettere le mani a una materia spinosa – dice all’ANSA il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – ma mi viene francamente da ridere quando dicono che questo è un decreto fatto per le esigenze degli albergatori. Per noi la norma giusta è quella fatta da New York. E cioè, visto che ci si sgola dicendo che gli affitti brevi servono per tutelare la proprietà privata e per integrare il reddito, a casa mia la proprietà privata è quella dove tu vivi. Invece con questa norma tu ti compri tranquillamente due appartamenti e ci fai un business per 365 giorni l’anno con gli affitti brevi. Questa non è integrazione al reddito e non è proprietà privata ma è un attività commerciale”.

Secondo Federturismo Confindustria in Italia sono oltre 500.000 gli appartamenti e le stanze proposti con la formula dell’affitto breve per scopo turistico, “frutto di una totale assenza di regolamentazione del mercato che in molti centri ha creato problemi di overtourism. E’ indispensabile ora accelerare sui tempi di approvazione”.

Molto scontenti i 14 rappresentanti del settore immobiliare e turistico (Abbav, Aigab, Breve, Confassociazioni Real Estate, Confedilizia, Fare, Fiaip, Host+Host, Host Italia, Myguestfriend, Ospitami, Prolocatur, Property Managers Italia, Rescasa Lombardia) che con un documento congiunto bocciano il provvedimento ritenuto “fortemente lesivo del diritto di proprietà”, “profondamente illiberale e in molte sue parti contrario ai principi costituzionali” e “soprattutto palesemente mirato a contrastare la locazione delle abitazioni private”.

 

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