Si è svolta a Milano la tavola rotonda ‘Strategie e proposte per un sistema montagna di successo’, incontro/dibattito che grazie al coinvolgimento di Antonio Rossi, assessore allo Sport e Politiche per i Giovani della Regione Lombardia e a personalità di spicco del mondo del turismo, dei trasporti, del settore impiantistica e delle aziende e istituzioni che investono nel territorio delle montagne italiane, ha illustrato strategie e programmi concreti per fare sistema e riportare la montagna italiana tra i luoghi di maggior interesse per il turismo interno e straniero.
Anef rappresenta un comparto importante per il turismo delle nostre montagne, un settore che fattura in media 900 milioni di euro annui, con un indotto a favore della filiera, calcolato tra le 7 e 10 volte a seconda del contesto geografico e della vocazione turistica della località montana. Circa il 30% degli incassi è riversato sul territorio sotto forma di acquisto di beni e servizi forniti da aziende locali, mentre un altro 30% viene erogato ai dipendenti sotto forma di salari e contributi con una forza lavoro stimata di circa 11.000 persone, tra fisse e stagionali.
“Le montagne di Lombardia sono fonte di quote rilevanti del reddito della nostra Regione – dice Antonio Rossi – Ci troviamo di fronte a una filiera complessa, che va sostenuta e agevolata. Il sostegno economico-finanziario al comparto montagna è stato promosso a più riprese da questa Giunta e la nuova Legge regionale sullo sport n.26/2014 ha previsto specifici capitoli dedicati al tema.
L’attenzione di Regione Lombardia è stata da tempo rivolta anche a un sistema unico di skipass, primo esempio in Europa di unificazione dei sistemi di emissione e di controllo degli accessi agli impianti di risalita di un’intera regione. Purtroppo, nonostante gli sforzi di questa Amministrazione, a volte si corre il rischio di vedere vanificare il lavoro svolto a causa di provvedimenti, frutto di una legislazione tributaria talvolta paradossale, che possono porre seri limiti alla continuità del lavoro delle aziende di settore. Il problema dell’Imu sugli impianti a fune, alla risoluzione del quale ho già dedicato e continuerò a dedicare moltissima attenzione, ne è un esempio lampante”.
Valeria Ghezzi, presidente Anef, ha raccontato del suo primo anno di mandato e delle attività messe in atto per rafforzare il ruolo dell’Associazione a livello istituzionale e per creare sinergie con tutti gli attori del sistema. Oggi, grazie a una struttura più moderna e più snella, l’Anef è pronta a lavorare per una valorizzazione del turismo in montagna e per la competitività delle aziende che fanno capo all’Associazione. Attraverso il rapporto diretto con Confindustria, di cui fa parte, e con Federturismo, di cui è socio effettivo, Anef ha iniziato un cammino di valorizzazione dell’industria del turismo montano aprendo un dialogo costruttivo e propositivo con tutte le componenti della filiera.
“Prima degli impianti a fune, la montagna era appannaggio di poche persone in grado di sopportare grandi fatiche per arrivare in cima – dice Valeria Ghezzi – Con l’avvento degli impianti a fune, noi impiantisti abbiamo portato in vetta milioni di persone di ogni età, attraverso l’unico mezzo veramente alla portata di tutti. E’ bene ricordare che l’impianto a fune è un mezzo e non un fine. Un mezzo che, in montagna ma anche al mare, è protagonista del turismo, perché attrae milioni di persone che solo attraverso gli impianti possono raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili, che godono di panorami mozzafiato e che sono immersi in una natura incontaminata.
Noi impiantisti – prosegue – siamo i primi a rispettare l’ambiente attraverso la costruzione di mezzi di trasporto ‘puliti’, il più possibile non invasivi, trasformando le località montane in località turistiche. E il turismo è per l’Italia una colonna portante dell’economia, che merita maggiore valorizzazione e sul quale vale la pena investire. Ecco perché oggi siamo qui, nell’ambito della nostra Assemblea Annuale, per discutere insieme a tutti gli operatori del sistema montagna, di come sia possibile valorizzare al massimo in termini di flussi turistici sia in estate sia in inverno il nostro territorio montano, che rappresenta oltre il 35% della nostra Penisola”.
“Crediamo molto nella promozione del territorio e, dal 2012, incentiviamo e sosteniamo le aziende sulle attività legate alla riqualificazione e ristrutturazione alberghiera – dice Giorgio Palmucci, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – consolidiamo, una volta di più, l’importanza di fare sistema coinvolgendo con spirito costruttivo anche le istituzioni locali. Le nostre località montane rappresentano un patrimonio naturale che diversifica l’offerta turistica, ci rende concorrenziali rispetto ai competitor d’oltralpe e per questo va supportata con la collaborazione di tutti”.