sabato, 27 Aprile 2024

Assoturismo, serve ministero ad hoc pe turismo

Albonetti: si ritiri emendamento, si impedisca questo grave errore

“Insistiamo sulla necessità che venga ritirato al più presto l’emendamento presentato in Parlamento con l’obiettivo di inglobare il Turismo nei Beni Culturali. Non è certo questa la riforma di cui ha bisogno l’Italia”. È Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo-Confesercenti, tornando sul tema del ministero del Turismo.
“Il silenzio che circonda tale questione – ricorda Albonetti – è aggravato dal fatto che finora il Governo non ha detto una parola sul destino e sul ruolo del turismo. Ma siccome non ha ancora dato la delega sul turismo al ministro dei Beni Culturali, è ancora in tempo per evitare nuovi errori. Assoturismo chiede che venga ridata al settore la dignità che merita, e che può essere salvaguardata solo attraverso il ripristino di un Ministero del Turismo, semmai con l’inserimento in esso dei Beni culturali seguiti da un viceministro. Si è detto – continua – che l’annessione del Turismo nei Beni culturali garantirebbe le risorse certe che derivano da un Ministero dotato di portafoglio. Secondo noi è una colossale sciocchezza, dal momento che i beni culturali hanno bisogno di risorse ingenti per la salvaguardia del patrimonio che ogni fondo assegnato al Ministero sarebbe finalizzato a tale incombenza, lasciando a secco le esigenze del turismo. Serve una politica nazionale del turismo, che non cancelli le competenze e le iniziative regionali ma che promuova con determinazione il turismo italiano nel mondo, valorizzando allo stesso tempo i tanti turismi presenti nel nostro Paese. Del resto – conclude – non c’è politico che non abbia affermato che il turismo rappresenta per la nostra economia un fattore fondamentale. Chiediamo alle forze parlamentari di essere conseguenti con il giudizio espresso sul valore del turismo, bloccando l’ipotesi del suo assorbimento in un altro Ministero e incalzando il Governo a rilanciare un settore chiave che, purtroppo, sta precipitando in una crisi sempre più profonda”.  

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