Nel corso dell’Assemblea annuale dei soci di Federturismo, organizzata nel giorno in cui si celebra la Giornata mondiale del turismo, Marina Lalli traccia un bilancio dei suoi primi anni da presidente.
“Se il mio primo anno di presidenza – ha detto – era coinciso con la pandemia che aveva messo in ginocchio un settore composto da 386.000 imprese, con il secondo anno ai pesanti effetti della pandemia si è aggiunta l’instabilità internazionale derivata dal tragico conflitto in Ucraina al quale si lega l’impennata del costo delle materie prime e il grande problema del caro energia. I costi che le imprese del turismo hanno dovuto sostenere in questi mesi stanno portando i bilanci in perdita e le prospettive per il prossimo periodo sono tutt’altro che rosee: le spese per tenere aperte le strutture sono superiori ai margini operativi e quindi la soluzione per molti operatori sarà quella di chiudere in anticipo. La conseguenza è che nonostante il turismo venga riconosciuto come la forza trainante dell’industria del nostro Paese e nonostante si sia assistito al ritorno in grande spolvero dei turisti stranieri con una spesa che nel secondo trimestre si è quasi quadruplicata, la ripresa del comparto rischia comunque di essere soffocata dalla crescita inarrestabile dei costi energetici, dalla crisi economica e dall’inflazione.
Malgrado le difficoltà gli imprenditori della filiera hanno, ancora una volta, dato piena dimostrazione della loro forza e capacità di resilienza, ma la situazione richiede un’assunzione di responsabilità da parte di tutti: ora, spetta al Governo spendere bene i soldi del Pnrr per non sprecare un’occasione così propizia e fare presto per raggiungere i maggiori obiettivi possibili, raddoppiando le risorse dedicate al turismo. Al nuovo esecutivo chiediamo innanzitutto di risolvere con urgenza il problema dei costi energetici per evitare che tante strutture siano costrette a chiudere i battenti, ma un altro aspetto importante da affrontare nell’immediato è rivedere la tassazione sul lavoro nel settore turistico che è troppo alta e per tante imprese divenuta insostenibile”.
Infine Lalli lancia un appello al Governo che verrà: “abbiamo bisogno che il settore sia al centro della sua azione e che venga mantenuto un Ministero che abbia con le Regioni una cooperazione di primo livello e sappia dettare la politica nazionale del turismo”.