giovedì, 19 Dicembre 2024

Ponte 2 giugno, ripartenza incerta per il ricettivo: inveduta 1 stanza su 2

Nonostante una timida ripresa del movimento verso le seconde case, per il 2 giugno il sistema ricettivo soffre ancora: il tasso di occupazione dell’offerta messa a disposizione sui portali rimane al 54%, lasciando vuota di fatto una stanza su due. E questo nonostante una forte riduzione (-22%) delle strutture ricettive disponibili. Timidi segnali di ripartenza, invece, per i movimenti turistici verso le seconde case. E’ quanto emerge dall’analisi della disponibilità ricettiva sui vari portali delle OLTA condotta da Cst per Assoturismo Confesercenti.

Il tasso di occupazione rilevato è sotto le aspettative degli operatori. Soprattutto se si considera che il numero complessivo di sistemazioni per i turisti è crollato, tra strutture chiuse e che non posso operare in condizioni limitate in termini di spazi, orari e accesso della clientela. Un’analisi sul portale di Airbnb, che restituisce un calo del 22% dell’offerta complessiva in Italia, pari a 92mila strutture in meno. Ancora più marcate le flessioni rilevate per le più importanti città italiane. Per Roma la disponibilità dell’offerta diminuisce del 29%, ma anche per Palermo, Napoli, Bologna e Lecce la diminuzione si attesta su valori assai significativi. Più contenuto il calo rilevato per le località montane e alcune località balneari.

A raccogliere i risultati ‘meno peggiori’ sono le località lacuali, con un tasso di occupazione del 56,9%. Seguono le città d’arte al 56,8%. Ancora meno intenso il flusso di prenotazioni verso le località marine, con tassi di occupazione attesi del 51,5% delle strutture disponibili. Stesso trend anche per le località collinari, mentre per quelle termali i tassi di occupazione si fermano al 48%. In generale il livello di saturazione dell’offerta si presenta abbastanza differenziato; le regioni con i tassi di occupazione più elevati sono la Liguria e la Toscana. Molte aree superano il 50% della capacità ricettiva presente sui portali, mentre per cinque regioni il dato si attesta al di sotto del 50%.

“Per la ripartenza del turismo non basta sapere la data delle riaperture. È necessario conoscere tutte le strategie e le misure che saranno messe in campo perché la ripartenza sia più efficace possibile”, commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti.

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