Quale formazione per il turismo del futuro: focus di Federturismo


Alla BIT di Milano, nell’ambito del progetto europeo PacTS4All di cui Federturismo è uno dei principali partner, si è svolto l’evento dal titolo “Quale formazione per il turismo del futuro: la strada indicata dal Pact for Skills”.

“Per essere competitivo, il settore del turismo – ha sottolineato la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli – ha bisogno, ancor più ora che il processo di digitalizzazione interessa ogni ambito della nostra vita, di un sistema formativo che sia in grado di preparare adeguatamente i professionisti del settore attraverso una formazione e un aggiornamento costante del personale. Le criticità non si evidenziano solo nella formazione degli studenti, ma anche nei successivi percorsi di reskilling e upskilling, soprattutto nell’ambito digital.
Per questo come Federazione abbiamo compreso quanto sia importante formare nuove professionalità anche in ambito digitale e ci siamo impegnati nella progettazione e gestione di iniziative nazionali ed internazionali sullo sviluppo delle competenze rispondendo in modo concreto ai bandi pubblicati dall’Unione europea che mirano ad uno sviluppo del turismo sostenibile, responsabile e di alta qualità e partecipando a vari progetti che puntano a migliorare le sinergie tra gli istituti formativi ed il mercato del lavoro sia dalla parte dell’offerta che della domanda”

“Registriamo da tempo – ha aggiunto il presidente di AIDIT e ceo di Bluvacanze, Domenico Pellegrino – un problema di attrattività del settore per le nuove generazioni, in particolare nel mondo della distribuzione turistica e del turismo organizzato. Migliorare la formazione e la qualificazione professionale è il primo passo, accompagnato dall’adozione di strumenti digitali ad alta innovazione nelle aziende, come l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale, tecnologie particolarmente congeniali ai più giovani. Parallelamente, è fondamentale attivare politiche istituzionali che favoriscano fiscalmente determinate categorie professionali e incentivino i consumatori ad acquistare attraverso canali certificati. Questa è anche la chiave per migliorare la produttività del settore, soprattutto nella componente delle PMI, oggi largamente diffuse nel turismo. Se adeguatamente sostenute, queste imprese possono generare investimenti e occupazione qualificata, contribuendo a rendere il comparto più competitivo e attrattivo”.