La firma del contratto di programma tra Sea ed Enac per gli scali milanesi non piace alle compagnie aeree. In una nota congiunta, Ibar, Assaereo e Comitati Utenti Linate e Malpensa criticano il contratto che prevede, tra l'altro, "i nuovi livelli tariffari che le compagnie aeree saranno chiamate ad applicare ed utilizza alcune deroghe rispetto alla normativa di riferimento senza che le compagnie stesse ne siano state minimamente informate".
Ad avviso delle compagnie, infatti, la decisione è inaccettabile sia nella forma che nella sostanza in quanto la mancata concertazione rispetto ai necessari investimenti (per esempio, ci sarà la terza pista a Malpensa, nonostante il diverso avviso dei vettori?), alle regole tariffarie e alla qualità dei servizi resi sia ai vettori che ai loro clienti, fa sì che uno strumento, anche di dialogo, concepito per pianificare al meglio lo sviluppo aeroportuale diventa un atto pressoché unilaterale di imposizione di regole non solo non condivise ma neppure adeguatamente discusse.
Le compagnie auspicano pertanto che i ministeri competenti tengano in debito conto le esigenze e le osservazioni dell'utenza aeroportuale tutta e forniscano i necessari chiarimenti rispetto alle deroghe concesse, in modo da consentire un contraddittorio adeguato.
Le compagnie auspicano inoltre che l'iter seguito da Enac per i prossimi contratti di programma in deroga sia fondato su una preventiva condivisione e non su una consultazione solo formale.
Dello stesso avviso anche Alitalia, secondo cui il contratto "interrompe bruscamente un dialogo in corso anche con Alitalia, e ai massimi livelli". Secondo le fonti, "non è un problema di adeguamento tariffario quanto di profili progettuali, in particolare in ordine agli impegni sulla qualità dei servizi resi, non ancora sufficientemente definiti, e rispetto agli investimenti programmati, ritenuti eccessivi per un aeroporto recente e moderno come Malpensa". Alitalia, si apprende ancora, interverrà "con forza e in tutte le sedi" per far valere le sue ragioni. "La firma – dicono le fonti – non conclude infatti l'iter di approvazione". Il documento, infatti, deve ancora ricevere il via libera dai ministeri delle Infrastrutture e Trasporti e dell'Economia.