domenica, 28 Aprile 2024

Ita-Lufthansa sotto la lente Ue, Meloni attacca Bruxelles

L’operazione Ita-Lufthansa è sotto la lente Ue. E, ai sensi delle norme comunitarie sulle fusioni, al momento della notifica ufficiale da parte delle due compagnie si aprirà un iter di approvazione a più fasi per arrivare – in tempi che vanno da 25 giorni sino a oltre quattro mesi – al placet finale della Commissione europea. Secondo alcune fonti l’operazione è seguita da vicino dai servizi antitrust Ue per il suo forte impatto sul mercato aereo europeo. L’intesa, infatti, coinvolge molteplici rotte sulle quali le due compagnie operano già in situazioni di monopolio o duopolio. Ad allargare il campo di analisi della squadra guidata dal commissario europeo Didier Reynders, appena subentrato alla vicepresidente Ue in congedo, Margrethe Vestager, vi è anche l’attuale contesto dei prezzi alle stelle dei biglietti aerei, un fattore a tutti gli effetti di rilevanza per la decisione di Bruxelles.

In linea di principio, l’esecutivo Ue esamina solo le fusioni con una dimensione europea corrispondente a determinate soglie di fatturato. Se Ita e Lufthansa procederanno con la notifica, la procedura entrerà in una prima fase durante la quale Bruxelles ha 25 giorni lavorativi per analizzare l’accordo e arrivare al suo via libera. In caso di ulteriori chiarimenti o rimedi necessari per scongiurare turbamenti nel mercato interno, l’iter prevede ulteriori 90 giorni, estendibili fino a 100, per un’indagine approfondita. A seguito della quale Bruxelles può autorizzare incondizionatamente l’operazione; approvarla con riserva o vietarla.

“Il governo vuol far decollare l’accordo Ita-Lufthansa e la Commissione europea lo tiene a terra”, commenta Giorgia Meloni a proposito dello stallo della nuova alleanza dei cieli destinata a nascere sull’asse italo-tedesco. Quanto basta per aumentare ulteriormente il livello di tensione fra governo e commissione, in un momento in cui sono sul tavolo dossier delicati come i margini per la manovra, il Patto di stabilità, il Pnrr.
“Sta accadendo una cosa obiettivamente curiosa – osserva la premier – la stessa Commissione europea che per anni ci ha chiesto di trovare una soluzione al problema Ita, quando troviamo una soluzione al problema Ita la blocca. Quindi non stiamo più capendo e vorremmo una risposta. Su questo è stato interessato anche il commissario Gentiloni”.

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