Secondo incontro tra Ita e la cordata guidata da Certares, la cosiddetta “expert session”. Secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, l’incontro è andato bene, si è svolto in un clima positivo. Per Ita c’erano manager operativi, per Delta c’era il capo delle rotte, per il fondo Usa i suoi consulenti finanziari più i due manager che stanno portando avanti la trattativa col Mef. Si è trattato di un incontro molto tecnico, si è parlato molto di rotte, flotte e network, spiegano le stesse fonti. Un terzo incontro tra le parti sarebbe previsto nella settimana che inizia il 24 ottobre, ossia quando dovrebbe essere in carica il nuovo governo di Giorgia Meloni.
Intanto, ieri, Ita ha festeggiato l’anniversario del primo volo, con il decollo dell’AZ 1637 da Milano Linate per Bari del 15 ottobre dell’anno scorso alle 6.20. Ma le celebrazioni all’aeroporto di Fiumicino con conferenza stampa del presidente, Alfredo Altavilla, e dell’amministratore delegato, Fabio Lazzerini, sono saltate. Difficile non collegare la scelta alle vicende degli ultimi giorni, con il cda che ha tolto le deleghe operative al presidente per trasferirle all’amministratore delegato.
Nel suo primo anno di vita Ita ha trasportato 9 milioni di passeggeri e si è attestata ai vertici mondiali per l’indice di regolarità al 99,9%, e quello di puntualità che ha registrato “picchi da record”. Ma il vero nodo irrisolto resta quello dei conti, che continuano ad essere in rosso. La newco ha archiviato il primo semestre di quest’anno con un fatturato di 480 milioni di euro e una perdita di 272 milioni di cui 94 milioni per effetto dell’aumento del carburante. A questo punto è atteso l’aumento di capitale da 400 milioni da parte del Mef, ossia della seconda tranche del finanziamento complessivo da 1,35 miliardi già autorizzato dall’Ue e che serve ad assicurare la continuità aziendale.
Dal canto suo, però, Lufthansa non perde di vista Ita Airways. “Se c’è un cambio di opinione in Italia sono disponibile a volare laggiù ogni giorno, ma deve essere una piena privatizzazione come inizialmente considerato”, ha detto l’amministratore delegato del colosso tedesco, Carsten Spohr, a margine della presentazione del primo Boeing 787 di Lufthansa all’aeroporto di Francoforte, spiegando che al momento “il governo italiano ha deciso di non procedere con una piena privatizzazione” di Ita, e per Lufthansa “non è la soluzione giusta”. L’offerta del tandem Msc-Lufthansa per Ita prevedeva che alla cordata andasse una quota complessiva dell’80%, col 60% al Gruppo Aponte, il 20% alla compagnia tedesca e il rimanente 20% al Ministero dell’Economia e delle Finanze, che avrebbe avuto quindi un ruolo marginale in un futuro cda.