mercoledì, 24 Aprile 2024

Enit, Franceschini chiede a Celli di restare

Pierluigi Celli ha presentato le dimissioni da presidente dell'Enit al ministro per la Cultura e il Turismo, Dario Franceschini che però gli ha chiesto "di rimanere in carica per il breve tempo necessario ad approvare le norme che riformeranno la natura e la missione dell'Enit".
Il consiglio dei ministri aveva nominato Celli nell'aprile 2012. Il mandato dura tre anni ma già venerdì scorso, ai membri del cda dell'Enit, Celli aveva espresso la propria amarezza per la mancanza di attenzione concreta del governo verso il turismo. Un malessere manifestato anche nei giorni scorsi quando, in occasione della presentazione della campagna Enit "Made in Italy", Celli aveva sottolineato che in Italia "manca un progetto complessivo per il turismo che individui risorse, responsabilità e tempi", senza il quale non ha più senso "la solita giaculatoria che vuole che il turismo sia petrolio del Paese, mentre contribuisce al Pil per il 10% ma potrebbe rappresentare almeno il doppio di questo valore".    
"Con il Governo Letta e il trasferimento del Dipartimento del turismo dal ministero degli Affari regionali a quello dei Beni Culturali – aveva detto Celli – siamo rimasti per un anno senza alcun interlocutore. Serve innanzitutto una unitarietà di presentazione del Paese all'estero, mentre ogni Regione tende a presentare se stessa, con una frammentazione che non porta lontano. Noi all'Enit abbiamo tessuto un faticoso lavoro di raccordo con le Regioni, ottenendo un buon successo, ma non abbiamo altri strumenti rispetto alla moral suasion e così è complicato. L'Enit non ha strumenti impositivi. Servirebbe almeno una responsabilità concorrente in materia di turismo. E l'Enit – aveva concluso il numero uno di Enit – deve poter avere un potere reale e anche risorse: abbiamo in dotazione ogni anno solo 18 mln, meno di quanto dispongono alcune piccole Regioni, per fare promozione".  

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