Machu Picchu rischia il titolo di meraviglia del mondo


Machu Picchu, gioiello del turismo peruviano e patrimonio dell’umanità, sta vivendo una delle peggiori crisi della sua storia. Da domenica 14 settembre uno sciopero ad oltranza, indetto dalle comunità locali, ha bloccato il traffico ferroviario tra Ollantaytambo e la cittadella inca, lasciando centinaia di turisti senza trasporto e con le prenotazioni cancellate.

Il conflitto nasce dalla richiesta di autorizzare 18 nuovi bus dell’azienda Sumaq Ayllu, dopo la fine del contratto con Consettur, accusata di un monopolio trentennale e di collusione con l’azienda ferroviaria Peru Rail, rendono noto i principali media peruviani.

Le perdite per hotel, ristoranti e attività connesse superano già i 3 milioni di soles, oltre 730mila euro, in due giorni con una caduta del 40% nelle prenotazioni turistiche. A peggiorare la situazione, la campagna New7Wonders ha avvertito che il titolo di “nuova meraviglia del mondo” ottenuto nel 2007 potrebbe essere revocato se lo Stato peruviano non garantirà una gestione “sostenibile e moderna” del sito.

Il rischio di perdere questo status internazionale, che ha reso Machu Picchu un’icona globale e una fonte di reddito per migliaia di famiglie, ha scatenato allarme nel governo e tra gli operatori turistici.
Nel frattempo, Peru Rail e la Ferrovia Transandina hanno confermato la sospensione indefinita dei loro servizi finché non verranno rimossi i blocchi, lasciando la cittadella paralizzata.

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