Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil confermano lo stato di agitazione dei dipendenti delle imprese che applicano il contratto dell'industria turistica, aderenti alle associazioni datoriali Aica e Federturismo Confindustria. Senza alcun confronto preventivo con i sindacati, le associazioni datoriali, si legge in una nota, "hanno deciso la sospensione dell'applicazione dell'articolato contrattuale che disciplina il fondo per il sostegno al reddito previsto dalla bilateralità contrattuale e che interviene nei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, accampando motivazioni legate all'entrata in vigore del fondo residuale presso l'Inps, introdotto dalla legge Fornero, che garantisce, solo in parte, l'erogazione degli interventi di sostegno al reddito".
"Confindustria – spiega il segretario generale aggiunto della Fisascat Cisl Giovanni Pirulli – ha perseguito nei 13 mesi trascorsi dalla scadenza del contratto nazionale la strada della dilazione sine die del rinnovo contrattuale di settore, in un contesto nel quale ci si appresta a gestire l'avvio di Expo 2015 e a rilanciare il settore turistico attraverso norme di sostegno al settore emanate dal Governo Renzi proprio in concomitanza dell'avvio della stagione turistica con la ripresa dei flussi stranieri e nazionali".
Nei prossimi giorni i sindacati di categoria stabiliranno un calendario di iniziative per protestare contro le gravi decisioni intraprese da Confindustria, a cui hanno chiesto di riprendere immediatamente il confronto negoziale.