Nel 2050 l'industria del trasporto aereo sarà "consolidata, composta da una dozzina di marchi globali, sostenuta da operatori regionali e di nicchia". E' la visione dell'aviazione civile fra 40 anni fatta alla 66/a assemblea generale della Iata dal direttore generale e amministratore delegato, Giovanni Bisignani, che frattanto ha anche annunciato il passaggio di testimone, l'anno prossimo, dopo nove anni al comando dell'associazione. "La scarsa redditività nel trasporto aereo rende ogni trauma una lotta per la sopravvivenza e la colpa è dell'iperframmentazione del settore, con le sue 1061 compagnie aeree" ha spiegato Bisignani indicando che nel 2050 "saremo molto vicini a un tasso di incidenti pari a zero, emetteremo la metà di carbonio, avremo eliminato le code con sistemi integrati che garantiranno la sicurezza permettendoci al tempo stesso di servire un maggior numero di passeggeri. Opereremo quasi senza ritardi nei cieli uniti globalmente. In poco più di un decennio – ha detto ancora il numero uno della Iata – prevedo 100 miliardi di dollari di profitti del nostro settore su entrate di 1 trilione di dollari. Avvicinandoci al 2050, questo margine del 10% diventerà ancora più solido ".