mercoledì, 27 Novembre 2024

Con le vacanze natalizie la montagna dimentica i vuoti del 2011

Piste affollate e hote pieni sia nell’arco alpino che sull’appennino. Gli operatori respirano

La generale incertezza economica e la contrazione dei consumi non hanno fermato le vacanze di fine anno. Osservando il movimento turistico e l'affollamento delle piste, nessuno avrebbe detto che l'Italia è una nazione in recessione. E' quanto si legge nell'indagine flash di Trademark Italia secondo cui le festività di fine anno hanno premiato la montagna con arrivi e presenze, e gli esercizi turistici hanno fatto registrare eccellenti performance economiche su tutto l'arco alpino.
Tenuto conto che nello stesso periodo dello scorso anno la montagna, a causa soprattutto dello scarso innevamento, aveva perso oltre il 10% di movimento turistico (con punte del 15%), in questo fine anno si è registrato un positivo riempimento di alberghi e appartamenti che ha fatto dimenticare i vuoti del dicembre 2011 (8 operatori su 10 risultano ampiamente soddisfatti delle vacanze di Capodanno e dichiarano una buona percentuale di "tutto esaurito").
L'Italia meridionale ha registrato il successo della montagna abruzzese (Altopiano delle 5 Miglia-Roccaraso-Rivisondoli); quella toscana ed emiliano romagnola ha visto riempirsi il Cimone, l'Abetone, il Corno alle Scale e il Cerreto. Mediamente la Montagna Appenninica ha fatto segnare un rassicurante +7% rispetto all'inverno passato.
Sull'arco alpino sono state privilegiate le destinazioni in grado di offrire non solo sport e piste "a 5 stelle" per manutenzione, servizi e sicurezza, ma anche entertainment pomeridiano e di prima serata (shopping, ristorazione da gourmet, cinema, musica e divertimento). Ai vertici, come sempre, le località dell'Alto Adige (Val Badia e Val Gardena) certamente le più ordinate, precise, impegnative per gli sport invernali ma anche le più generose in fatto di atmosfere di montagna, di spa e di ristorazione esclusiva.
Prima destinazione invernale del Veneto (e forse d'Italia) resta Cortina che ha dimenticato i blitz della Guardia di Finanza ed è tuttora la base di prestigiosi incontri politico-culturali. Segue Madonna di Campiglio, ormai leader assoluta per l'offerta alberghiera in quota.
Il distretto che, secondo l'indagine dell'Osservatorio Turistico della Montagna, ha avuto la migliore performance è Cormayeur-Prè Saint Didier (+9% rispetto all'inverno scorso).
I principali fenomeni segnalati dagli operatori del Panel nel periodo delle festività riguardano soggiorni brevi con permanenze medie 4-5 giorni e buoni livelli dei flussi turistici est europei in occasione del Capodanno. E così la montagna tira un respiro di sollievo in attesa delle prenotazioni per le settimane bianche. 

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