sabato, 27 Aprile 2024

In montagna spesa ridotta, si tagliano gli extra

Una famiglia italiana spenderà in media 2.245 euro, con un calo del 6%

Quest'anno per trascorrere una settimana di vacanza in montagna, l'italiano medio spenderà 929 euro. L'anno scorso furono 985 euro con una riduzione del 6%. Una famiglia composta da padre, madre ed un figlio di 8 anni, spenderà in media 2.245 euro, grazie a sconti ed agevolazioni previsti per i bambini sotto gli 8 anni mentre lo scorso anno la stessa vacanza costava 2.400 euro.
Il dato emerge da un'indagine realizzata da Skipass Panorama turismo e non riguarda la spesa per la classica "settimana bianca", che viene offerta con formula promozionale e comprende soggiorno+skipass (si assesta intorno a 496 euro), ma il costo reale di 7 giorni in montagna, comprensivi di viaggio, acquisti vari, ristorazione, hotel, skipass, scuola di sci, divertimento, benessere, utilizzo o noleggio di attrezzature, etc. 
La riduzione maggiore riguarderà le spese extra (erano 245 euro nell'inverno 2011/2012 e saranno 199 euro nel prossimo inverno) e quelle per la scuola di sci ed il noleggio delle attrezzature, che saranno pari a 182 euro (erano 198 euro lo scorso inverno). In leggera riduzione – in termini assoluti – anche la spesa per lo skipass: nonostante siano già stati previsti incrementi su questo servizio, la spesa per gli sciatori diminuirà leggermente grazie al maggior numero di promozioni, agevolazioni, sconti famiglia, etc. (erano 183 ero lo scorso inverno, saranno 180 euro quest'anno). 
Leggermente in crescita i costi per l'alloggio, che si assesteranno a 316 euro (erano 312 nella passata stagione invernale); in crescita le spese per il viaggio a/r, che raggiungeranno quota 52 euro (erano 47 lo scorso inverno).   
Tra le spese extra (199 euro), si dimezza il budget per l'acquisto di attrezzature per la pratica sportiva; si riduce del 38% la spesa per l'abbigliamento per lo sport; riduzione del 30% anche per quanto riguarda l'abbigliamento per il tempo libero; si riducono del 22% le spese per i consumi nei ristoranti e nelle pizzerie; del 15% i consumi in bar, caffè, pasticcerie, etc.; riduzione della spesa variabile tra il 10% e l'8% anche per gadget, riviste, tabacchi ed altri acquisti di vario genere; stabili i costi per il divertimento ed i trasporti pubblici interni alla località; in crescita il budget dedicato all'acquisto dei prodotti tipici locali (+9%); in aumento di circa il 23% le spese per il benessere personale (centri benessere, trattamenti estetici, parrucchiera, etc.); ancora maggiore (sebbene marginale nella totalità del costo della vacanza) la crescita del budget dedicato a momenti di mondanità, come aperitivi, drink serali, etc.   

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