Segnali molto positivi per le prossime vacanze di Natale in Italia da parte degli albergatori secondo i dati raccolti dall’Associazione Italiana Confindustria Alberghi. Un segnale importante questo che arriva dalle feste di fine anno dopo le incertezze dell’estate scorsa. Il settore appare in recupero e se questi dati saranno confermati, riparte di slancio per il 2020.
In particolare per le vacanze di fine anno la montagna sta facendo segnare un vero e proprio boom di prenotazioni soprattutto dall’estero. Tra Natale e Capodanno l’aumento si attesta tra il 2% e il 3% – addirittura a Capodanno l’occupazione dovrebbe superare il 70% delle camere disponibili – con un’ulteriore accelerata (tra il 3 e il 4%) per il weekend lungo dell’Epifania.
Sono molti i motivi di questo exploit. Da quelli contingenti, ma non per questo meno importanti, che arrivano dal clima con un inizio di stagione che vede un innevamento che mancava a questi livelli da molti anni, a quelli di lungo periodo.
Certamente la montagna, dopo alcuni anni di relativo appannamento, sta vivendo un ciclo di mercato che è tornato ad essere favorevole: destinazioni come Courmayeur e la Val d’Aosta stanno vivendo una fase di grande successo, testimoniata anche da investimenti e nuove aperture nel settore alberghiero. A questo ritorno di attenzione verso la montagna sta contribuendo molto anche il risultato di Cortina che dopo essersi aggiudicata i mondiali di sci del 2021, è riuscita con Milano ad aggiudicarsi le olimpiadi del 2026.
Ma il boom della montagna non toglie nulla alle altre destinazioni. Le città d’arte mantengono un segno complessivamente positivo. All’ottima performance della prima parte di queste festività – a Natale aumentano le prenotazioni sia da parte degli italiani (+1%) che da parte della clientela straniera (+2%) e a Capodanno l’incremento sale addirittura al +2% per gli italiani e oltre il +3% per gli stranieri – si accompagna un rallentamento per l’Epifania con un numero di prenotazioni leggermente più basso rispetto a quello dell’anno scorso (-0,5%).
Regina indiscussa tra le città d’arte Firenze, dove l’occupazione delle camere degli alberghi raggiungerà il 70% a Natale fino all’80% per Capodanno grazie ad un aumento delle prenotazioni di oltre il 3%, derivante da un complessivo aumento sia della clientela italiana che di quella straniera.