Ha visto succedersi gli interventi dei maggiori esponenti del mondo aeroportuale nazionale, chiamati a fare il punto su un comparto fondamentale per l’economia e lo sviluppo del Paese e in particolare del Mezzogiorno d’Italia il convegno “Catania+Comiso – Il sistema aeroportuale Hub del Mediterraneo – Traguardo dopo traguardo”, organizzato da SAC, che si è svolto sabato scorso al Monastero dei Benedettini di Catania. Con uno sguardo particolare sul presente e, soprattutto, sul futuro degli aeroporti di Catania e di Comiso, infrastrutture strategiche per il territorio siciliano.
L’importanza di un’unica società di gestione per il sistema aeroportuale del SudEst è stata sottolineata dal presidente della SAC, Sandro Gambuzza: “È il coronamento di un percorso partito prima della pandemia e che approda a destinazione. La fusione per incorporazione di due società non è un fatto puramente amministrativo: sono due progetti che confluiscono in uno unico, molto ambizioso e sicuramente più ampio e di prospettiva. E permetterà di affrontare meglio le sfide che attendono il settore, legate alla ripresa del traffico ma anche allo sviluppo, che deve essere sostenibile e coerente con i cardini della transizione ecologica, energetica, digitale e anche economica”.
“Oggi non parliamo del progetto di integrazione di due società, ma del progetto di integrazione di due territori. Siamo convinti di poter realizzare una vera e propria porta di ingresso al sud-est, che è già tra le aree più ricche della Sicilia e che potrà realizzare ulteriori, ambiziosi obiettivi”, ha detto il presidente della Soaco, Giuseppe Mistretta.
Per il direttore generale di Enac, Alessio Quaranta, “l’esperienza del sistema aeroportuale integrato, che si sta portando avanti a Catania e Comiso, è la strada che si deve tracciare per tutti i territori. Se noi, con gli aeroporti italiani del mediterraneo, vogliamo competere in termini internazionali, con i grandi hub di Istanbul e Madrid, per esempio, dobbiamo necessariamente ampliare i nostri orizzonti e unire le forze per offrire più servizi e più spazi. Noi lavoriamo per questo, perché i sistemi aeroportuali diventino, ovunque, realtà nei prossimi 20 anni. Catania e Comiso stanno tracciando la strada maestra, devono essere esempio virtuoso sia per la Sicilia occidentale che per la Sardegna e a seguire anche per altre realtà territoriali”.
Di “regole del gioco” ha parlato Fausto Palombelli, presidente di Assoclearance. “È fondamentale, dopo i due anni terribili appena conclusi, tornare a parlare di sviluppo. Il comparto aereo ha sofferto moltissimo per la pandemia, e proprio in questo momento così complicato, il ruolo di Assoclearance, che stabilisce le cosiddette “regole del gioco” nel campo degli slot e quindi delle bande orarie di decolli e atterraggi, assume particolare importanza. Siamo al fianco degli aeroporti nell’ottimizzazione dei flussi, li assistiamo nelle attività quotidiane di aviation, e siamo sempre attivi per il miglioramento delle performance degli scali”.
Sul valore centrale degli aeroporti per il turismo e per i territori si è soffermato Carlo Borgomeo, presidente di Assaeroporti: “Catania ha un grande aeroporto come dimostrano i volumi di traffico in costante crescita. Questo successo deve spingere alla riscoperta del valore degli scali aeroportuali per i territori e, soprattutto, per il turismo di cui il nostro Paese vive insieme agli scambi internazionali. Molte delle opportunità di crescita economica e sociale dell’Italia sono da attribuire al comparto aereo. Inoltre, quando si parla di politiche di sviluppo per il Sud e in particolare di politiche infrastrutturali, oltre alla ovvia considerazione per il servizio ferroviario, bisogna guardare con maggiore attenzione al trasporto aereo, anche tenendo conto della necessità di rafforzare le connessioni interne all’area”.
Secondo l’amministratore delegato della Soaco, Rosario Dibennardo, “Parlare della fusione tra gli aeroporti di Catania e di Comiso per noi vuol dire parlare dell’ambizioso progetto di fondazione del grande Hub del Mediterraneo, come già da tempo abbiamo cominciato a definirlo. L’apertura nel 2013 dello scalo di Comiso, ha accompagnato il boom dell’arrivo di centinaia di migliaia di viaggiatori nell’area degli iblei e ha avuto un grande effetto sull’indotto. Questo ha determinato una progressiva specializzazione del nostro aeroporto in chiave turistica. Queste specificità devono ora essere integrate in una logica di sistema con l’aeroporto di Catania e siamo convinti che sarà un sistema vincente, capace di determinare uno sviluppo non solo in termini di numero di passeggeri ma soprattutto a livello di sistema economico”.
Degli sforzi profusi per affrontare – e superare – la pandemia, che ha interrotto bruscamente un periodo di crescita ma anche degli enormi passi avanti fatti e delle prospettive future, ha parlato l’amministratore delegato della SAC, Nico Torrisi: “Ringrazio tutti i lavoratori di SAC, SAC service e Soaco per aver resistito e per i grandi sacrifici. Ne siamo venuti fuori, anche grazie al governo e ai fondi di ristoro che finalmente sono arrivati. Dobbiamo andare avanti con la stessa determinazione. Perché in Sicilia, poter prendere un aereo spesso vuol dire riuscire a curarsi, riuscire a raggiungere l’ospedale giusto, riuscire a mantenere la famiglia. Nel 2016, quando sono diventato amministratore delegato, ho trovato un aeroporto con 7 milioni di passeggeri e a fine del 2019 eravamo arrivati a 10 milioni. Con una ricaduta sul territorio enorme: si calcola che per ogni milione di passeggeri in più si creino nell’indotto mille posti di lavoro. Abbiamo assunto centinaia di persone, abbiamo aperto negozi, portato marchi internazionali ed economia. Realizzato parcheggi, attratto compagnie aeree. Un lavoro collettivo per cui ringrazio tutti, anche i componenti del cda e i soci che ci hanno consentito di lavorare con serenità e libertà”.
“Su Catania abbiamo investito tanto e continueremo ad investire avendo come obiettivo la sicurezza e la sostenibilità. In particolare mi fa piacere ricordare che il Gruppo ENAV a Catania assicura la funzionalità di una delle due stazioni di EGNOS, il sistema geostazionario europeo di navigazione”, ha evidenziato da Francesca Isgrò, presidente Enav.
La chiusura dei lavori è stata affidata a Pier Lugi Di Palma, presidente ENAC. “Nel 1995, a Catania, si contavano 2 milioni di passeggeri. Nico Torrisi, nel 2019 ha permesso a questo scalo fondamentale per il territorio di toccare il traguardo – mai raggiunto prima in Sicilia – dei 10 milioni di passeggeri, aumentandoli al ritmo di un milione all’anno. E speriamo possa portarli anche oltre, negli anni a venire. Questi numeri, lungi dall’essere solo – appunto- numeri su carta, portano benessere, sviluppo, crescita, lavoro, opportunità per i nostri giovani di rimanere in Sicilia”.
Nella foto da sinistra: Palombelli, Borgomeo, Quaranta, Isgrò, Di Palma, Torrisi, Dibennardo.