"È bellissimo entrare in questo aeroporto e vedere che è attivo, che ci sono i passeggeri". Lo ha detto l'assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris, giunta allo scalo di Comiso, per la prima delle tre giornate dedicate al turismo e ai beni culturali iblei organizzate dalla Sovrintendenza di Ragusa. "Ricordo benissimo l'ultima volta in cui siamo venuti, quando tutto doveva ancora partire. Credo che questo scalo stia crescendo naturalmente, senza più bisogno di spinte, perché da sé si vende benissimo. Ora bisogna solo pensare al potenziamento dei collegamenti infrastrutturali. Comiso deve essere al centro di una nuova mobilità della Sicilia che aumenterebbe anche la sua forza d'attrazione turistica, oltre ad agevolare la crescita economica del territorio del Sud-est".
La Stancheris ha quindi ricordato l'enorme interesse suscitato dal Magliocco e dalla provincia iblea al World Travel Market di Londra. "Il fenomeno delle Baleari – ha aggiunto l'assessore regionale – dimostra come la presenza di più aeroporti sviluppi il turismo. Questo territorio è già pronto, le persone hanno una vocazione turistica naturale, siamo pieni di eccellenze. La sfida è proprio quella di lavorare sulle eccellenze ragusane e, perché no, magari pensare anche alla formazione di professionalità turistiche locali. Questa è un'idea che mi piacerebbe portare avanti".
Secondo il presidente della Sac Catania, Enzo Taverniti, "Catania e Comiso devono lavorare in sinergia, magari caratterizzandosi uno come scalo commerciale e l'altro come turistico nell'ottica di un unico sistema aeroportuale. Il 'top' sarebbe quello di un sistema unico siciliano così come hanno fatto con successo in Puglia, ma questo non è possibile e allora bisogna lavorare per rendere Catania sempre più scalo commerciale e Comiso prevalentemente turistico".
La visita di Michela Stancheris al Magliocco è stata anche l'occasione per inaugurare una piccola mostra di reperti archeologici che resterà aperta per alcuni giorni all'interno di uno spazio realizzato nella zona arrivi dell'aeroporto. Nelle due vetrine allestite dalla Soprintendenza sono presenti delle lekythos attiche, vasi funerari di epoca greca, di pregevole fattura risalenti al quinto secolo A.C, rinvenuti in una necropoli scoperta durante i lavori per la costruzione della pista.