venerdì, 26 Aprile 2024

A Lipari è già boom turismo. Da Musumeci ok a Museo pomice

A metà luglio alle Eolie è già boom turistico. I mezzi di collegamenti marittimi da e per le sette isole viaggiano quasi sempre pieni e da e per Napoli sul traghetto “Laurana” della Siremar vengono anche effettuati vaccini e tamponi. I pontili galleggianti sono pieni anche con mega yacht, così come le strutture turistiche alberghiere. Trovare un posto letto è diventato una impresa. Sul corso principale c’è una vera e propria invasione di vacanzieri. Anche i locali – bar, ristoranti e boutique – lavorano a pieno ritmo. Affollate anche le spiagge. I vaporetti carichi di escursionisti lavorano a pieno regime soprattutto per le isole di Stromboli, Panarea, Vulcano e Lipari. E finalmente l’economia isolana ne trae beneficio. Le previsioni degli operatori turistici ovviamente sono positive per agosto e varianti Covid permettendo anche per settembre e ottobre. Con il green pass prevista anche una invasione di turisti stranieri che comunque hanno ripreso a frequentare l’arcipelago. Soddisfatta la giunta comunale perché grazie all’invasione dei vacanzieri saranno rimpinguate le casse con il contributo del ticket per sbarcare di 5 euro.

E per Lipari c’è anche un’altra bella notizia. Il governatore Nello Musumeci in visita sull’isola ha promesso l’istituzione del Parco geominerario e la creazione di un Museo della lavorazione della pietra pomice, fissando anche un crono-programma. La Regione, acquisita l’area, darà l’incarico per realizzare il progetto del Museo, avvalendosi di competenze già consolidate e utilizzando le risorse della nuova programmazione. “Abbiamo la ferma volontà – ha spiegato Musumeci – di recuperare questo straordinario angolo dell’isola che appartiene alla storia di questa comunità, dopo trent’anni di attesa. Le procedure non saranno semplici e gli interventi appaiono complessi: dovremo lavorare sulle vie d’accesso e sulla messa in sicurezza del versante, contro il dissesto idrogeologico. Ma con la collaborazione del Comune e dei soggetti culturali presenti sul territorio riusciremo a raggiungere l’obiettivo”.

Ad oggi la zona è in stato di abbandono e preda di vandali. La cava abbandonata a sé stessa è a forte rischio di frana. Aggirandosi per gli stabili sono visibili i segni del tempo che ha portato al crollo di diverse parti degli stessi seppellendo sotto le macerie grandi macchine da lavoro assieme agli apparati da laboratorio, arredi e macchine escavatrici.
A lanciare la proposta di far nascere un museo delle cave di pietra pomice sull’isola di Lipari per evitare che la memoria di quel patrimonio paesaggistico e culturale andasse persa, è stato Gian Antonio Stella lo scorso 31 maggio  sulle pagine di Cultura del Corriere della Sera. Una richiesta cui si erano poi aggregate, associazioni come Museimprese, Federculture, il Touring Club e la Commissione italiana per l’Unesco.

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